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Esperto Risponde

ecco cosa fare se non si vuole assumere i farmaci.

Gentile Dottore, da 4 anni soffro d'ansia e attacchi di panico, ho tre figli e con la mia terza gravidanza tutto era sparito e per due anni sono stata benissimo, ma purtroppo nove mesi fa a causa di un forte stress, sono ricomparsi di nuovo tutti i sintomi del panico e dell'ansia ed e' subentrata anche una leggera depressione, sono stata dalla psicologa che mi ha detto che sarebbe necessaria una cura farmacologica nonostante la mia contrarieta' ai farmaci, quindi mi ha consigliata di vedere una psichiatra per farmi prescrivere i farmaci giusti, ci sono stata una settimana fa e mi ha prescritto elopram gocce, 3 gocce al giorno che dovranno essere aumentate gradualmente, ma non le ho comprate anche perche' essendo anche un po' ipocondriaca ho paura che mi possano far male, e c'e' la paura che dovro' prenderle a vita.....le chiedo con tutta l'anima, sono davvero necessari questi farmaci? e a lungo andare possono danneggiare? cosa mi consiglia di fare per uscire da questo brutto periodo?...la ringrazio infinitamente e aspetto una sua risposta.
Risposta del medico
Specialista in Psicoterapia
Gentile utente, quando lavoravo in clinica psichiatrica mi capitavano spesso pazienti con i suoi sintomi che erano seguiti con un trattamento farmacologico, e poi venivano inviati al sottoscritto per una psicoterapia. Le cose di solito andavano così: i pazienti cominciavano la terapia con me, insegnavo loro delle tecniche per gestire l'ansia e bloccare gli attacchi di panico. Dopo alcune settimane nelle quali non avevano più nemmeno una crisi di panico, in accordo con la psichiatra, si cominciava a scalare la terapia farmacologica fino a non assumere più nulla. E da lì in poi la terapia continuava lavorando sul passato, cioè alle cause che hanno provocato l'ansia e gli attacchi di panico, e sul futuro, cioè per rimuovere la paura che si presenti un attacco di panico, o la paura di stare di nuovo male. Questo percorso solitamente dura intorno alle 10 sedute. Detto ciò, se la collega le avrà consigliato un approccio farmacologico, probabilmente avrà ritenuto opportuno avere un aiuto "in più" per la terapia. Se il farmaco è motivo di perdita di fiducia nella terapia, allora le dico subito che è controproducente fare "braccio di ferro" con chi ha il compito di aiutarla. Quindi le possibilità son 2: 1) con tranquillità comincia una terapia farmacologica, sapendo che poi dopo un paio di mesi se tutto va bene potrà cominciare a eliminarla; mantiene la sua terapeuta mettendo bene in chiaro il suo obiettivo e il numero di sedute che ci vorranno. 2) non prende nessun farmaco, a quel punto cercherà un altro psicoterapeuta mettendo subito in chiaro che lei è contraria ai farmaci. A quel punto, il mio suggerimento è di cercare uno psicoterapeuta di orientamento cognitivo-comportamentale, oppure che faccia una terapia breve strategica, oppure terapia ipnotica. Sono tutte terapie brevi orientate nel raggiungimento degli obiettivi a breve termine. Nel caso lei sappia con chiarezza da dove hanno origine questi attacchi di panico, e da quale evento disturbante del passato proviene quest'ansia, le consiglio a tutta forza un terapeuta EMDR. Se ha bisogno mi mandi pure una mail privat, la trova nel profilo del blog. Saluti cordiali Dott. Delogu Psicologo psicoterapeuta ipnosi ericksoniana Terapeuta EMDR http://ipnosicagliari.blogspot.com
Risposto il: 21 Febbraio 2011