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Esperto Risponde

Egr. dottore, sono un ragazzo di 29 anni, da una

Egr. Dottore, sono un ragazzo di 29 anni, da una quindicina di giorni riavverto un lieve fastidio al pettorale sx, in zona toracica centrale e di collocazione intercostale. lo stesso spesso si alterna a sensazioni di formicolio e prurito negli stessi punti caratterizzati a volte, anche da inturgimento del capezzolo sx e fastidio della zona ascellare sx. Dopo un lieve massaggio o strofinazione il tutto scompare per qualche minuto per riapparire con gli stessi identici sintomi. In aggiunta noto un pò di perdita di equilibrio, lieve rallentamento motorio e pesantezza dello squardo, intensificazione dello sbadiglio e raramente qualche episodio di vertigine. Confesso di essermi accorto dell'episodio in periodi caratterizzati da Stress fisico, accese discussioni familiari e brutte notizie (il mio futuro suocero è stato vittima di recente infarto con conseguente operazione di by-pass). Confesso di essere caratterialmente pignolo e forse di non volermi rassegnare alla diagnosi di "lieve stato ansioso" più volte espressa succesivamente a visite in pronto soccorso. Ogni piccolo sintomo tendo ad analizzarlo, studiarlo, ipotizzare le possibili conseguenze o cause (in questo internet mi è perverso complice) e spesso sentenziare autodiagnosi che in questi ultimi anni fortunatamente non hanno mai rilevato alcuna negatività (forse avrei dovuto fare il medico invece che il responsabile marketing, o meglio ancora, avrei gradito un pò più di ignoranza o meno predisposizione tecnica ed accanimento scientifico ereditate dai miei diversi studi di Biologia, chimica ed ingegneria). A tal proposito per il fastidio del pettorale, non contento dell'ultimo ecg ed ecocuore effettuato nel febbraio del c.a. e delle ultime analisi del Sangue del marzo c.a., ho prenotato un test da sforzo con cicloergometro ed una ecocardiografia (in realtà alla luce dell'incidente di mio suocero, l'ho prenotato per tutta la famiglia, entrando ancor più nel merito delle malattie cardiovascolari, delle coronopatie e dei disturbi cardiaci con l'incauto acquisto di un testo universitario).Mi rendo conto che la frequentazione giornaliera del reparto di cardiochirurgia in qusti ultimi 15 giorni, provoca in me una latente situazione emotiva, priva di apparenti manifestazioni interne ma con probabili sintomatologia inconscia. Forse avrei dovuto raccontare tutto ciò ad uno Psicologo piuttosto che ad un Cardiologo, ma per la mia forma-mentis il dover ricorrere a tale esperienza non è necessario. Non dilungandomi più, gradirei solo un parere sul quesito esposto e sulla valenza degli esami prenotati, per poter escludere una volta per tutte qualsiasi forma di timore di patologie cardiache e che possano convincermi a riprendere l'attività fisica attualmente ovviamente sospesa dopo mesi di duro allenamento (..15 Km di corsa in 60 minuti, a giorni alterni, ovviamente monitorato da cardiofrequenzimetro Polar con successivo trasferimento dei dati sul pc e conseguente analisi delle frequenze..!). La risposta sulla mia latente e simpatica pazzia mi è confermata da tutto questo papiro esposto, la risposta al quesito l'attendo da Lei ringraziandoLa della possibilità concessami. Cordiali Saluti.
P.s. se avvessi fatto il medico, sarei impazzito in corso di studi.
Risposta del medico
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Caro lettore, la sua condizione emotiva mi riporta al tempo degli studi di Medicina. Al momento di studiare le patologie potevo riconoscere quasi tutti i sintomi delle stesse. Dunque ciò che prova non è per nulla strano né inatteso. Circa i suoi disturbi, sono propenso a credere che si tratti solo di manifestazione di ansia, specie alla luce dei test (immagino normali) finora eseguiti. Gli esami da Lei prenotati possono essere validi anche se forse non giustificati dal tipo dei suoi disturbi. Vorrei a questo punto sottolineare due aspetti: il primo è che la capacità di un test di documentare una malattia è legata alla prevalenza della stessa nella popolazione e dunque se la probabilità è bassa il test perde valore (cioè può essere inutile o persino fuorviante). Il secondo è che la Medicina non è una Scienza esatta. Ma non è neanche una arte divinatoria. Non vi è cioè la possibilità di prevedere molti degli eventi cardiovascolari che ci affliggono. Gli esami insomma hanno delle indicazioni precise e danno risposte che spesso sono probabilistiche. Le suggerisco comunque di parlare con un Medico (non necessariamente uno Specialista) che saprà meglio di me trovare le parole giuste per informarla e rassicurarla al meglio.
Risposto il: 07 Dicembre 2005