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Esperto Risponde

Egregio professore, le scrivo per avere un suo

Egregio professore, le scrivo per avere un suo parere: mio padre ha 75 anni e da qualche anno è in cura da un urologo per un'Ipertrofia prostatica benigna, effettua dei controlli periodici, esami del sangue generali ogni 6 mesi, PSA ogni 3 mesi ed Ecografia prostatica transrettale ogni 6 mesi. Ha effettuato anche delle biopsie prostatiche con risultati sempre negativi. Ogni mattina assume una capsula del farmaco pradif 0.4mg, non accusa dolori o disturbi di alcun tipo, solo la notte urina ogni 2-3 ore. Le analisi generali sono nella norma, ma il PSA è alto17,12 ng/ml, PSA libero 1,25 ng/ml , rapporto PSA libero/PSA totale 7%(analisi effettuata in data01/07/05). L'Ecografia transrettale effettuata il 14/07/05 presenta una "prostata di dimensioni aumentate(diam. long.49mm, ap 35mm, trasv 52mm) con peso di 50 g. circa, ad Ecostruttura disomogenea per la presenza di calcificazioni periferiche e periuretrali. Assenza di focolai eteroplasici. Capsula prostatica intergra. Vescicole seminali normali per dimensioni ed ecostruttura". Per far scendere il valore del PSA, l'urologo gli ha prescritto una Terapia dei seguenti farmaci da assumere per 10gg: bactrim forte 160/800mg 2 volte al giorno mobic 15 1cp dopo pranzo ipertrofan 40 1cp la sera. Al termine della cura ha ripetuto il PSA, ma il valore è aumentato a 18/76 ng/ml; PSA libero1,22 ng/ml; rapporto PSA libero/PSA totale 7% (effettuato in data 27/07/05). L'urologo ora vuole effettuare l'intervento endoscopico. Gradirei avere un suo parere a riguardo, se la terapia effettuata è corretta e se la decisione dell'intervento è adeguata anche se mio padre non ha grossi problemi. In attesa di una sua cortese risposta porgo cordiali saluti. Giovanna
Risposta del medico
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Le scelte effettuate sono condivisibili anche se l’intervento endoscopico non ha carattere di urgenza e può essere procrastinato nel tempo.
Risposto il: 07 Ottobre 2005