Purtroppo il mondo delle emicranie è strano: ci sono centinaia di presentazioni cliniche diverse ma, una volta escluse fortunatamente le cause più brutte (tumori, ect), i pazienti vengono inseriti del circuito infernale delle classificazioni internazionali. Queste ultime assegnano ai pazienti delle tipologie su base puramente statistica, in modo da trasformarli in pazienti Ax34 (cioè con sovraclassificazione A, tipo x, sottospecie 34) a cui cui dovrebbe conseguire, sempre su base statistica, la risposta al trattamento By52. Siccome la statistica non è una scienza biologica, in genere ne emergono frotte di pazienti che non rispondono al trattamento, che vengono sdegnosamente definiti "non classificabili" e quindi, immancabilmente, lasciati se stessi. Un mio grande amico e maestro soleva dirmi: "chi non capisce, classifica". Questo ahimè, è il mondo delle emicranie. Il rapporto tra odori e emicrania è suggestivo di un percorso di attivazione tra sistemi complessi inerenti i centri nervosi su cui convergono diverse sensitività. Il suo caso per me è molto interessante, forse avrei anche qualcosa da studiare e da da proporle. Ma questa non è la sede adatta.
Saluti