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Esperto Risponde

Esito gastroscopia

Buongiorno gent.mo Dr,

purtroppo nonostante l'assunzione di IPP quali Esomeprazolo 20mg , spesso soffro di disagio, pesantezza, di cui a volte con il perdurare di una digestione molto lunga avverto male alla stomaco. Pertanto mi sono sottoposta ad ESOFAGOGASTRODUODENOSCOPIA, di cui vorrei formulare per favore alcune domande. Anamnesi: dspepsia in corso con Esomeprazolo 20 con parziale beneficio. Esofago regolare per calibro,decorso ed aspetto della mucosa.

Erosione lineare 3 mm in sede giunzionale linea zeta posta a 33 cm dell'arcata dentaria con profilo regolare. lieve incontinenza cardiale. Stomaco normoconformato, rivestito da mucosa che appare ovunque nella norma. Eseguite biopsie in antro, angulus e corpo. Bulbo duodenale e duodeno indenni da lesioni. Conclusioni : Esofagite A secondo Los Angeles Indicata prosecuzione della terapia con PPI a dose piena (Esomeprazolo 40mg) 1 cp 15 prima di colazione per 4 settimane.

Domande: riguardo la linea Z di cui non conosco il significato, è un esito normale?. Poi, ok per l’assunzione di esomeprazolo 40mg x 4 sett, ma non vorrei che il mio apparato digerente si abitui al dosaggio pieno e non mi permetta di rientrare a 20 mg. Formulo questa domanda perché oramai sono diventata dipendente dagli IPP, infatti inizialmente doveva essere una cura per 4 sett. Per poi passare ad assunzioni stagionali, invece non è andata così in quanto posso non asumerli solo per 5-7 giorni max, pena notevole riacutizzazione dei sintomi.

Temo l’uso a pieno regime di IPP per gli effetti collaterali che comportano …in questo caso ovviamente raddoppiati. Inoltre sono preoccupata per l’esito istologico che avrò solo fra 3 settimane. Cosa ne pensa gentile Dr? Ultima domanda: posso bere a metà mattinata un caffè decafeinnato? Scusi se mi sono dilungata. In attesa di un Suo gentile riscontro saluto e ringrazio molto sentitamente!.

Risposta del medico
Dr. Marcello Picchio
Dr. Marcello Picchio
Specialista in Chirurgia generale e Gastroenterologia

La malattia da reflusso gastroesofagea complicata da esofagite, cioè l'erosione a livello della giunzione (linea z) tra mucosa esofagea e mucosa gastrica è una malattia cronica, dovuta all'incontinenza dello sfintere esofago-gastrico con conseguente reflusso, di solito acido, dallo stomaco all'esofago. La terapia con IPP mira a ridurre l'acido che refluisce dallo sotmaco in esofago e causa danno ma non cura la malattia, cioè l'incontinenza dello sfintere. Per tale motivo l'assunzione deve essere cronica e mirante a ridurre i sintomi in maniera che non impattino sulla qualità di vita.

L'approccio terapeutico consigliato nel suo caso mi trova completamente d'accordo. Tenga presente che un'esofagite non curata è peggio dei possibili effetti colaterali presente in ogni farmaco.

Risposto il: 27 Febbraio 2018