Credo che l’iter che state seguendo sia corretto. Il flutter atriale è un’aritmia benigna, nel senso che è possibile convivere, ma è meglio fare alcuni tentativi di farla passare. Un metodo semplice è quello della cardioversione elettrica (che passa necessariamente attraverso un periodo di coagulazione congruo perché l’aritmia fa sì che una camera del cuore si muova in modo non regolare e in questa camera si potrebbero formare piccoli grumi di sangue che verrebbero mandati in giro con eventuale cardioversione; la scoalulazione serve allora a sciogliere tali eventuali grumi prima della cardioversione). La cardioversione elettrica serve per cercare di riportare la persona ad un ritmo normale; la cardioversione può quindi essere efficace o no in questo senso. Se è efficace, vuol dire che riporta la persona ad un ritmo normale, ma noi non siamo in grado di prevedere se la persona rimarrà in ritmo e per quanto tempo (variabile da minuti a anni a sempre!). L’ablazione è invece un intervento che vorrebbe essere risolutivo, cioè vorrebbe togliere la causa dell’aritmia. E per questo è un ottimo intervento. Purtroppo ancora oggi esiste una elevata percentuale di insuccesso.