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Gentile dottore, ho 22 anni e circa 3 anni fa

Gentile dottore, ho 22 anni e circa 3 anni fa subii la perdita del padre per un malore notturno non meglio specificato. Da allora iniziai ad avere paura di fare la stessa fine, e questa paura specifica si trasformò in ipocondria. Avvertendo spesso dolori alla parte sinistra del torace, anche a riposo, ho effettuato un anno e mezzo fa un holter ed un eco-color doppler che sono risultati negativi. Mi era stata misurata una PA di 70/120. Questa sfiducia nella salute del mio corpo è persistita ed una crisi depressiva mi ha portato da uno psichiatra che mi somministrò un leggero antidepressivo e l'EN gocce. Terminata la cura mi sembrava di stare meglio ma la mia PA, ogni volta che la misuravo, non scendeva sotto i 75/140. Tre mesi fa ho smesso di fumare (fumavo 5 sigarette/giorno) ed è iniziato un periodo di impegnativi esami universitari. Le mie ansie sono cresciute esponenzialmente, mi sentivo sempre peggio finchè non ce l'ho più fatta a svolgere Attività fisica. La PA superava i 90/150 e l'esame dell'holter pressorio ha evidenziato una media giornaliera di 95/140 e notturna di 65/110. Mi è stata somministrata una cura con una pastiglia giornaliera di APRIPIL 5mg che non ho ancora iniziato ad assumere... ho solo 22 anni. Mi scuso per la lunghezza della lettera, ma la mia situazione peggiora sempre più e vorrei avere diversi pareri medici su come agire. La ringrazio per l'attenzione.
Risposta del medico
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Comprendo la sua situazione di malessere e di preoccupazione, ma comunque bisogna cercare di razionalizzare le cose e di cercare di portare avanti la propria vita accantonando eventi, pur gravi, ma che non possiamo più modificare. Da un punto di vista pratico mi sembra ragionevole che, pur essendo molto giovane, una certa attenzione a prevenire eventi cardiovascolari sia logico (visto che verosimilmente per un tale motivo suo padre è mancato). Ma in realtà nella sua famiglia esistono altre persone morte precocemente per malattie cardiache ? Suo padre era iperteso o comunque esistono altri famigliari ipertesi? Ciò è fondamentale per cercare di definire se effettivamente è presente una famigliarità per cardiopatia ischemica. I valori di pressione arteriosa (PA) che riferisce esserle stati misurati non sono poi così elevati e l’ansia per la misurazione potrebbe essere una buona causa di un loro temporaneo innalzamento per la misurazione. La PA non è certo un parametro fisso, deve modificarsi, incrementando in casi di sforzi e di stress emotivo. Per meglio determinare ciò potrebbe aiutarlo valutare i valori pressori di un’intera giornata mediante un Holter della pressione arteriosa. Comunque, a parte ciò, non mi preoccuperei eccessivamente della cosa, una terapia di blanda sedazione mi sembra tutto sommato la cosa migliore, ma soprattutto credo che spetti a lei ridimensionare il problema ed affrontare la cosa con serenità riprendendo a svolgere attività fisica che non può che aiutarla a mantenere più bassi e regolati i valori pressori rivestendo anche un significa psicologico positivo.
Risposto il: 06 Aprile 2006