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Esperto Risponde

Ho 46 anni e nell'ottobre 2006 ho subito un

Ho 46 anni e nell'ottobre 2006 ho subito un infarto anterolaterale esteso con impianto di stent medicato. Dall'ecocardiogramma effettuato a ridosso dell'infarto risultava una disfunzione diastolica del ventricolo sx classificata come "grave", una disfunzione sistolica dello stesso ventric sx classificata come "moderata". I valori del Diametro telediastolico Vsx erano di 61 mm, quelli del Diametro telesistolico Vsx 47, con un volume rispettivamente di 125 ml e 78 ml. Prendo stabilmente mezza compressa di Sequacor 3,75 (dato che i miei valori pressorii sono in genere più che nella norma), insieme a 1 Plavix-Clopidogrel al mattino, e a 1 Cardioaspirina 100 la sera. Nel giugno di quest'anno abbiamo rieffettuato Ecocardiogramma e i valori del Ventricolo Sx sono risultati i seguenti: 73 mm il diastolico e 57 il sistolico (contro i 61 e 47 dell'ottobre scorso). L'atrio sx è passato da 41 mm a 52 mm. In altri termini vi è stata una dilatazione piuttosto significativa, mi pare di capire, del ventricolo. Non ho tuttavia mai percepito disturbi seri, mi muovo bene, cammino molto, raramente percepisco una lieve mancanza di respiro (il classico "respiro corto", diciamo) che avverto però collegata a cambiamenti climatici o di pressione atmosferica. Aggiungo infine che la Frazione d'eiezione sembrerebbe essere passata da un 37,5, registrato al momento post-infarto nell'ottobre 2006, a un valore di 32, in giugno 2007. La mia domanda è la seguente: quali sono, di norma, le terapie o gli interventi praticati in un caso come questo? Mi devo attendere a breve un ulteriore incremento della già severa insufficienza ventricolare? Può incidere il fatto di praticare molto sport, per aiutare a ridurre (ove ciò sia possibile) tale insufficienza? Infatti per quest'anno, purtroppo molto timoroso dopo il grave infarto, mi sono limitato a camminare, a fare giornalmente una bella salita e a praticare almeno due-tre volte la settimana 15 minuti di bicicletta. Ma dove inizia una soglia di assoluta necessità di intervento in ospedale per la mia situazione? Concludo - scusandomi se sono stato troppo specifico - dicendo che avendo colesterolo in ordine (valori LDL 48, HDL 34) mi è stato sospeso il Crestor. Lo stesso per gli Ace-inibitori, prendevo il Triatec, che mi buttavano un po' giù come pressione, rispetto alla mezza compressa di Sequacor 3,75. La frequenza cardiaca media è sui 75-77, ma la sera scende anche a 65. Vi ringrazio di cuore per la Vostra cortese risposta
Risposta del medico
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Lei è stato molto dettagliato nell’esporre il suo caso. Le considerazioni da fare sono le seguenti: 1) E’ opportuno/indicato, in un caso come il suo, assumere la terapia con ACEinibitori, che si sono (insieme ai betabloccanti, calsse farmacologica cui appartiene il “sequacor”) dimostrati assolutamente efficaci nel ridurre la tendenza dei cuori infartuati ad andare incontro a progressiva dilatazione e riduzione contrattile: se le sembra di avere la pressione troppo bassa può cercare di assumere dosi molto personalizzate, refratte (con l’aiuto del suo medico, naturalmente), ma io confermo che l’ACEinibitore è assolutamente indicato nel suo caso. Tenga presente che valori di pressione anche un po’ bassi (se ben tollerati soggettivamente), tipo 100 mmHg di “massima” (= sistolica) non sono e non devono essere un criterio per la sospensione dell’ACEinibitore, se per il resto è ben tollerato; 2) Per quanto riguarda l’attività fisica, mi pare che Lei svolga già regolarmente sport, e può continuare così, passando anche a una frequenza superiore (tutti i giorni della settimana) se le fa piacere; 3) Se nonostante la terapia medica ottimizzata (cioè con l’aggiunta dell’ACEinibitore) si denotasse ai prossimi controlli clinici ed ecocardiografici la tendenza a ulteriore dilatazione ventricolare / peggioramento della frazione di eiezione, può essere presa in considerazione l’ipotesi di impiantare un “device” quale il ICD/RCT (cioè, un particolare tipo di pacemaker in grado di interrompere eventuali aritmie ventricolari sostenute e, contestualmente, di resincronizzare l’attività dei ventricoli): è una ipotesi che deve certamente discutere con il cardiologo che la segue; 4) infine, si ricordi il rigoroso controllo dei fattori di rischio cardiovascolare: nel suo caso sono già ben corretti il colesterolo, la pressione e la sedentarietà; importantissimo naturalmente anche non fumare e tenere un peso corporeo e i valori di glicemia nella norma. Cordiali saluti.
Risposto il: 11 Dicembre 2007