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Esperto Risponde

La terapia farmacologica è poco efficace nella rinite vasomotoria

Da moltissimo tempo (almeno 30 anni) soffro di "rinite vasomotoria" e tutte le attività (aerosol, doccie nasali, ecc, ) non hanno mai dato risultati apprezzabili; gli antistaminici rispondono alla bisogna ed a lungo termine diminuiscono di efficacia; le prove allergologiche hanno dato sempre esito negativo. Recentemente ho letto alcuni articoli inerenti il "Naresma" ed ho constatato che i suoi sintomi corrispondono esattamente ai miei: si manifestano anche in pieno agosto quando faccio una nuotata!. Recentemente l'otorino del locale servizio sanitario mi ha prescritto un ciclo con "Avamys" da ripetere almeno tre volte all'anno fermo restando che a suo parere l'attività principe è l'intervento chirurgico. Esso consiste nella correzione del setto nasale (deviazione DX convessa) e nel ridurre la massa ipertrofica dei turbinati mediante inserimento elettrodo a radio frequenza.Nella mia scala decisionale l'intervento chirurgico non è al primo posto e quindi chiedo: A) esistono cure farmacologiche risolutive con bilancio costo/benefici positivo? Oppure solo terapie? B) l'intervento chirurgico è risolutivo? Ha controindicazioni? Quali sono i rischi connessi?. Ringrazio anticipatamente e porgo distinti saluti
Risposta del medico
Specialista in Otorinolaringoiatria

Sono quasi completamente d'accordo con il suo ORL: la terapia farmacologica è scarsamente efficace nella rinite vasomotoria, nessuna è risolutiva e, a mio parere, è spesso solo un supporto della terapia chirurgica, della quale può prolungare significativamente l'efficacia nel tempo.

Al riguardo di quest'ultima, una interessante opzione è quella di limitare l'intervento alla sola turbinotomia funzionale a radiofrequenze, che potrebbe essere eseguita in anestesia locale e senza tamponare il naso alla fine della procedura. Non esistono importanti controindicazioni ed il peggior rischio è quello del sanguinamento (come per qualsiasi intervento). Come già esposto più sopra, la turbinotomia funzionale può - da sola - prolungare il suo beneficio per 3-4 anni, ma, con il supporto dei farmaci, può anche diventare una soluzione pressochè definitiva.

Risposto il: 14 Marzo 2012