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Esperto Risponde

ma poi alla fine?

Buonasera.Chissà se lei si ricorda di me , io sono quella ,,mezza depressa'' che ha avuto un attacco di tia.Comunque ho visto che ha messo la sua foto,complimenti.Io invece sto cercando ancora di capire.Il neurologo che mi segue mi ha fatto fare una serie di esami (eco- cardio, ecg holter,eco dei vasi del collo e della carotide,angio rmn e ho fatto rmn encefalo adesso mi rimane lo studio della coagulazione). Su ogni esame che ho fatto mi hanno trovato ,,una piccola cosa , che non e niente'', tanto e vero che mi sono un po stancata di cercare di capire,a chi devo chiedere spiegazioni quando sono io a dover spiegare al medico quello che sta scritto sul referto,perchè lui sta a pensare a chi sa che?
Risposta del medico
Dr. Massimo Barrella
Dr. Massimo Barrella
Specialista in Neurologia
Lei ha ragione: quando si richiedono degli accertamenti strumentali (quindi ci si affida a "macchine" che danno risposte), bisogna avere ben presente cosa si va a cercare, altrimenti poi si rischia di entrare nello sconcerto. Una volta i medici cercavano di capire tutto semplicemente visitando i pazienti. Siccome le informazioni che ne derivavano erano frutto del ragionamento individuale, si sbagliava parecchio, però a volte ci "si prendeva". Così nacquero i miti sull'occhio clinico e sui "luminari" della medicina. Oggi abbiamo a disposizione apparecchi fantastici, che ci permettono di "sezionare" il paziente dal vivo. Però, ahimè, sta venendo proporzionalmente a mancare lo sforzo di ragionare su quello che si vede. Mi sembra che questa tendenza sia un pò comune a tutta la società in cui viviamo: una volta pochi dotti potevano leggere a lume di candela, oggi tutti hanno a disposizione miliardi di informazioni. Eppure il livello di ignoranza media nella popolazione è forse addirittura cresciuto. P.S.: ahimè, non mi ricordo di lei. Forse mi devo cercare un buon neurologo. Saluti
Risposto il: 26 Marzo 2011