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Esperto Risponde

Mi è stasto diagnosticato un granuloma in 1 dente

Mi è stasto diagnosticato un Granuloma in 1 dente che circa 20 mesi fa era stato devitalizzato ed inserito un perno sul quale poi era stato ricostruito il dente. Ho sentito alcuni dentisti, e tra le varie proposte, la più logica mi è sembrata quella di fare un impianto, considerando che la radice era troppo corta per consentire una apicectomia. Aprendo la gengiva si è visto che il granuloma era una grossa Cisti che arrivava quasi al seno nasale e che aveva creato un vuoto nell'osso circostante, cosa che i diversi dentisti non avevano visto radiologicamente, anche con panoramica. Ora è stato fatto l'impianto, con tutte le problematiche relative al fatto di avere uno spazio vuoto nell'osso dove precedentemente si trovava la cisti.
Vorrei sapere: 1) la differenza tra cisti e granuloma, una è l'evoluzione dell'altra? o cosa fa si che si formi una piuttosto che l'altra? 2) che rischi si corrono se la cisti arriva al setto nasale? 3) quali sono i segnali che possono fare supporre che sia in atto un processo di tale entità, quando come in questo caso non è rilevabile radiologicamente? 4) ora mi stanno, contemporaneamente all'impianto, facendo lo stesso lavoro di pulizia dei canali e di inserzione di 2 perni nel dente vicino all'impianto, quante probabilità ci sono che anche questo dente abbia lo stesso decorso del precedente, cioè che si formi una cisti o un granuloma? ed a quali segnali devo prestare attenzione? 5) l'impianto è stato fatto mettendo contemporaneamente un materiale per la ricrescita dell'osso ed il moncone su cui avvitare il dente, ora devo aspettare fino all'estate, ammesso che l'osso si riformi senza che si sposti il moncone. Ho sentito che un altra tecnica prevede prima l'inserzione di materiale inducente la crescita e poi il posizionamento del moncone, altri inseriscono un pezzo di Osso o di animale o prelevato dalla persona stessa. Che differenze ci sono tra le varie tecniche per quanto riguarda la riuscita dell'impianto?
Risposta del medico
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Risposte: 1) la cisti può essere una evoluzione di un granuloma; la cisti può anche crearsi direttamente. Radiologicamente le due entità patologiche sono molto simili; 2) la cisti può determinare un riassorbimento osseo o penetrare nelle cavità vicine (seni mascellari). Il riassorbimento osseo si recupera fisiologicamente, mentre l’ingresso nei seni può complicare il trattamento che diventa di competenza maxillo-facciale o otorinolaringoiatrico; 3) Se la cisti non crea alcuna tumefazione è difficile diagnosticarla; forse una radiografia più nitida (come quella digitale in rapporto 1:1) può aiutare; 4) Impossibile prevederlo; tutto dovrebbe andare bene. La situazione del dente accanto al dente estratto è completamente indipendente. Si dovrà eseguire una buona chiusura dei canali, riscontrabile radiograficamente con la “radiopacità” fino all’apice della radice; 5) La riuscita è sovrapponibile. La scelta di usare indeterminato tipo di biomateriale (idrossiapatite, solfato di calcio, osso animale sterile, innesti di osso autologo, ecc.) è una scelta medica valutata sulla base del trattamento da effettuare. Usare un materiale o l’altro è indifferente da un punto di vista dei costi, poiché sovrapponibili. I materiali utilizzati per la rigenerazione sono tutti comunque certificati ed idonei ad ottenre un buon risultato. Anche la metodica diretta o indiretta è una scelta dettata dall’esperienza del medico. In alcuni casi è preferibile eseguire tutto insieme, in altri no. In un caso post-estrattivo immediato è bene – ovviamente - inserire il materiale da innesto e l’impianto in un’unica soluzione. Questo dovrebbe salvare una maggiore quantità di osso alveolare.
Risposto il: 13 Gennaio 2003