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Mio padre 77 anni iperteso in cura con

Mio padre 77 anni iperteso in cura con antipertensivi con bronchite cronica è stato ricoverato per l'effetti collaterali del cortisone con crisi di tachicardia atriale(160 min) Dopo 2 giorni di ricovero è stato dimesso con una fibrillazione atriale (in dimissione aveva una frequenza di 80 min.) La terapia attuale da seguire fino al prossimo controllo cardiologico per capire se questa fibrillazione è rientrata : Isoptin 80 mg x 3 lasix 25 mg x 2 nitrodermtts 10 1 triatec 5 mg per 1 Sintron in via di stabilizzazione. La mia domanda è questa ? La sua frequenza attuale dopo pranzo misurata oggi è di 74 min. Quanto incide la digestione nell'aumentare la frequenza?(calcolando che è anche a regime dietetico) Non vorrei che scendesse troppo .Eventualmente si deve diminuire l'isoptin ? NOn vorrei proprio che nel curare la tachicardia lo mandiamo in bradicardia. Vi ringrazio .Nadia
Risposta del medico
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Dai parametri che Lei riporta non emergono attuali problemi di eccesso di bradicardia (una frequenza di 74 battiti al minuto è normale). L’Isoptin è da ridurre se la frequenza scende sotto a 55-60: la decisione è comunque da prendere solo dopo una visita dal suo medico, perché in caso di fibrillazione atriale la frequenza cardiaca è difficile da calcolare con precisione attraverso la palpazione del polso e anche con le abituali “macchinette” che misurano pressione e battito. Per calcolare con precisione la frequenza cardiaca il medico deve appoggiare il fonendoscopio sul torace del paziente, altrimenti è possibile riscontrare valori “falsamente” bassi. Cordiali saluti.
Risposto il: 11 Dicembre 2007