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Esperto Risponde

Orecchio ovattato, acufeni e calo di udito

Salve vorrei porvi una domanda.

Premetto che nel 2014 a seguito di una cassa acustica posizionata dietro di me che è partita all'improvviso sono dovuta ricorrere all'otorino perché la mattina seguente avevo rumori assordanti dentro l'orecchio e con la terapia sono andati via. E' rimasto un lieve calo di udito. Mentre i primi di luglio tornando da una settimana al mare ho avvertito che entrambe le orecchie erano tappate. A distanza di 15 giorni mi reco al pronto soccorso dove a parte un lieve calo di udito l'otorino non riscontra nulla e mi consiglia di fare una RM con contrasto encefalo e tronco encefalico per studio ponte cerebellare. Nel frattempo l'orecchio destro si stappa per cui mi rimane tappato solo il sinistro e lascio stare la cosa anche perché nel frattempo vengo sottoposta ad un intervento di colecistectomia (24 luglio). Torno a casa affronto la degenza sostanzialmente bene quanto verso il 10 di agosto l'orecchio sinistro oltre all'attappamento comincia anche a fischiarmi (acufene ?) Il 14 agosto vado dal mio otorino che dopo vari esami e prove vestibolari anche lui mi consigli di effettuare la RM. La effettuo il 12 settembre e la risonanza è regolare negativa. Torno dall'otorino che a questo punto mi dice che o ho avuto una infezione batterica al mare che mi ha provocato tutto ciò oppure a provocare questo è stato un trombo (embolo) passato vicino all'orecchio. Obiettivamente mi sono molto ma molto messa in ansia. Potrebbe essere questa cosa ? Ora mi ha dato da fare altri due esami: potenziali evocati uditivi e impedenzometria. Mi chiedo: può essere stata una conseguenza dell'intervento alla colecisti fatta il 24 in seguito ad anestesia o antibiotici assunti ?. Resto in attesa di un Vostro cortese riscontro. Cordiali saluti.

Risposta del medico
Specialista in Chirurgia odontostomatologica

Gentile Paziente, la spiegazione più logica del suo racconto dovrebbe essere una Disfunzione Tubarica, cioè un cattivo funzionamento di quel tubicino (la tromba o tuba di Eustachio) che mette in comunicazione il retrobocca con l’orecchio medio, e serve ad aerarlo, a drenare il catarro che si forma e a compensare eventuali sbalzi di pressione fra le due superfici del timpano.

All’interno della tuba può ristagnare del muco. Molto spesso il cattivo funzionamento della tuba è legato a sua volta ad una disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare, giacché il funzionamento della tuba è stimolato dai movimenti del condilo mandibolare e dai muscoli coinvolti nella deglutizione: infatti , quando sentiamo questo "tappamento", solitamente cerchiamo di muovere la mandibola o deglutire, il che, in un orecchio normale, favorisce lo "stappamento" , che é in realtà un ripristino della pervietà tubarica e un compenso delle diverse pressioni sulle due superfici del timpano. La funzione tubarica, senza che ce ne accorgiamo, svolge il suo compito costantemente nella nostra vita, provvedendo ogni 20 secondi circa a far entrare un po’ d’aria all’interno della cassa timpanica e contemporaneamente a drenare le secrezioni che vi vengono prodotte.

Risulta però di particolare importanza quando si è soggetti a bruschi sbalzi di pressione e nei momenti in cui la produzione di secrezioni aumenta, come nelle infiammazioni (otiti, rinosinusiti ecc.). Il disagio che sentiamo un questi casi ci porta a compiere dei movimenti della mandibola e del collo , e a spingere dell’aria nelle tube soffiando a bocca e naso tappati, proprio al fine di ripristinare la funzione tubarica. Se però lo sbalzo di pressione è forte e la funzione tubarica è molto compromessa e/o i catarro è molto abbondante, neanche queste manovre volontarie riescono nell’intento di ripristinare, all'interno della cassa timpanica e fra le due superfici del timpano, l'equilibrio pressorio. In queste condizioni in attività subacquee, in aereo in rapide ascensioni possiamo anche andare incontro ad un barotrauma, con perforazione del timpano.

Se si instaura un conflitto fra la tuba e il condilo della mandibola, che può essere dovuto a sua volta alla malocclusione dentaria con malplosizione mandibolare, un cronico dislocamento posteriore di uno o entrambi i condili e lo squilibrio dei muscoli della masticazione e della deglutizione, possono dar luogo ad una ipofunzionalità tubarica e quindi alla sequela spiacevole di eventi che che lei descrive. Le consiglio pertanto di farsi visitare anche da un dentista-gnatologo che si occupi abitualmente di problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) e di rapporti fra questa e l’Orecchio: non tutti i dentisti amano occuparsi di questa sottospecialità.

Anche nella letteratura scientifica comincia ad affermarsi il concetto che quando un problema all'orecchio non trova spiegazioni in ambito specialistico Otorinolaringoiatrico, spesso é all'Articolazione Temporo Mandibolare che bisogna guardare. Cordiali saluti ed auguri.

Edoardo Bernkopf

Risposto il: 09 Ottobre 2018