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Esperto Risponde

Parto spontaneo ed alterazioni della statica pelvica

Gentile Dottore,sono una donna di 38 anni che tra un mese circa partorirà il suo secondo figlio. In occasione del primo parto, che è stato naturale (mio figlio pesava 4.140 kg), ho cominciaot ad avere problemi di incontinenza urinaria da sforzo. Inizialmente ho creduto fosse normale, ma dopo più di un anno dal parto, toccandomi, mi sono resa conto di avere una protuberanza che affiorava dalla vagina. Ho effettuato una visita ginecologica presso il consultorio della mia città e, in quell'occasione, mi fu diagnosticato un cistocele che, a detta del ginecologo di turno, andava operato( a tal proposito mi offrì immediatamente il suo bigliettino da visita, in queno lui stesso si occupava di operazioni del genere). Mi fu detto anche che, in vista di una seconda gravidanza, era inutile pensare all'intervento che avrei dovuto affrontare solo quando avrei deciso di non avere più figli. Sta di fatto che consultando altre donne e d i forum, mi sono resa conto che lo stadio del mio cistocele non è tale da ricorrere ad un intervento. Anche se nessun medico mi ha mai parlato della riabilitazione del pavimento pelvico con ginnastica ed elettrostimolazione, una mia amica ostetrica mi ha invece consigliato di ricorrere prima a quest'ultima. Ad ogni modo, per mio stato attuale di gravida all'8° mese, mi preme sapere se un parto naturale può peggiorare le condizioni del mio cistocele. Posso passare ad uno stadio più grave? Già adesso sento che anatomicamente i miei genitali sono cambiati, anche se riesco a trattenere l'urina ( a meno che non starnutisca più volte di seguito). Non vorrei che lo sforzo del parto naturale comprometta definitivamente il mio stato costringendomi a ricorrere solo all'intervento chirurgico. La mia ginecologa dice che da suo punto di vista non ci sono condizioni tali da propormi un cesareo, per il bambino è in posizione e perché non sussistono altri problemi di salute. Mi ha consigliato di consultare un urologo perché solo dietro una sua dichiarazione firmata, potrei ricorrere al parto cesareo. Scusandomi per la mail così lunga, La saluto e La ringrazio anticipatamente.
Risposta del medico
Dr. Giovanni A. Tommaselli
Dr. Giovanni A. Tommaselli
Specialista in Ginecologia e ostetricia
In effetti parto e anche la gravidanza stessa sono fattori di rischio di alterazioni della statica pelvica (per cui anche cistocele e uretrocele che porta ad incontinenza urinaria da sforzo). Ciononostante sono d'accordo con la sua ginecologa che non vuole procedere ad un taglio cesareo, in quando il rischio correlato all'intervento è superiore al rischio di peggioramento del cistocele. Per quanto riguarda l'indicazione all'intervento chirurgico, essa dipende fondamentalmente dalla sintomatologia del cistocele (se le da fastidio o le provoca problemi durante i rapporti, cistiti ricorrenti, problemi a svuotare completamente la vescica, sensazione di ingombro vulvare ecc. ecc.) e dallo stadio del prolasso. Personalmente Le consiglierei di effettuare la ginnastica perineale normalmente indicata per le ultime fasi della gravidanza, espletare il parto spontaneo e sottoporsi successivamente a cicli di riabilitazione del pavimento pelvico per almeno sei mesi. Dopo questi sei mesi, se persiste l'incontinenza da sforzo e se il cistocele è sintomatico, Le consiglio di rivolgersi ad un ginecologo od un urologo che si occupa di uroginecologia per valutare le diverse opzioni terapeutiche.
Risposto il: 21 Settembre 2011