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Esperto Risponde

Problema con farmaco antidepressivo

Buonasera a tutti, il 31 ottobre mi è venuto un attacco di panico e una mia cara amica mi ha dato delle gocce (30 gocce) per farmi calmare dicendomi di non preoccuparmi perché erano naturali. Quindi mezzo passato l'attacco di panico sono uscita e mi sono bevuta anche un bicchiere o due di birra. Fin qui tutto bene se non che dal giorno dopo ho iniziato a stare peggio. Ho continuato a prenderne 10 gocce praticamente ogni giorno per una settimana pensando che il mio stare male non dipendesse da quello, dopodiché ho scoperto chiedendo alla mia dottoressa che si trattava di Bromazepam (compendium) e che non avrei dovuto prenderne e quindi ho smesso da una settimana. Però sento ancora tristezza, a momenti apatia, vedo un po' male, non riesco a mangiare molto come prima, a volte ho avuto anche dei pensieri suicidi che prima d'ora non avevo mai e poi mai avuto e il mio umore è altalenante. La mia domanda è quanto ci vuole finché questi effetti spariscano? Sono più prolungati e forti perché ho mischiato alcool? Grazie in anticipo.

Risposta del medico
Specialista in Psichiatria

Accettare il farmaco dall'amica è sempre una grossa imprudenza. Il bromazepam, tuttavia, ansiolitico appartenente alla classe delle benzodiazepine, trova indicazione nel trattamento dei disturbi d'ansia, seppure con le opportune cautele, dietro consiglio del medico e per brevi periodi. I disturbi che lei descrive, pur teoricamente possibili durante l'assunzione di bromazepam, sono improbabili a causa delle basse dosi, del breve periodo di assunzione e per la loro persistenza a sette giorni dalla sospensione. La stessa associazione, in una sola occasione, con moderate quantità di alcol non giustificherebbe la persistenza del malessere. Le benzodiazepine possono causare anche una sindrome da sospensione. Questa consiste nella riattivazione dei sintomi alla sospensione del farmaco. Anche questa ipotesi appare poco probabile nel suo caso per due motivi: il primo è che i disturbi erano presenti durante l'assunzione, il secondo è che la sindrome da sospensione si verifica in genere per dosi più elevate e periodi più prolungati di trattamento. L'unica certezza che si legge nella sua richiesta è la presenza di un disturbo che ha richiesto un trattamento. Il disturbo si è presentato in assenza di farmaci. E' quindi possibile che lo stesso disturbo, che impropriamente ha tentato di curare, sia tuttora presente. Non posso escludere che le paure generate dalla scoperta di una condotta maldestra sia alla base dei suoi attuali sintomi. Le consiglio di consultare uno psichiatra e chiarire la dinamica dei suoi sintomi e l'eventuale necessità di trattamento. Cordiali saluti

Risposto il: 29 Novembre 2018