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Esperto Risponde

Problemi di natura psicologica

Salve ho 32 anni Da anni mi piace bere vino o aperitivi, ma da qualche tempo ho avuto seri problemi di umore con una depressione dopo una presunta crisi di panico avuta a circa 20 ore da una sbornia. Io ho preso in considerazione tutto, compreso il fatto che la sera prima avessi bevuto molto (un aperitivo mezzo litro di vino e tre bicchierini di grappa in circa sei ore). vorrei capire come agisce questa sostanza tanto più che anche stanotte sono in piedi perché, dopo una giornata magnifica per un esame universitario superato brillantemente, tutta l'ansia degli ultimi tre mesi è piano piano tornata e stanotte mi sono svegliato con batticuore e paura di impazziare per un sogno davvero parecchio confuso. Sono profondamente angosciato. Storicamente ho sempre consumato alcolici, un tempo magari in modo anche più incosciente con la classica sbornia da fine settimana con gli amici, oggi in modo quotidiano ma a dosi minori. Ricordo in particolare un ricovero al pronto soccorso sette anni fa perché non ho mai risposto in modo particolarmente controllato a sostanze psicoattive: l'unica volta che ho fumato uno spinello, per esempio, avrei voluto buttarmi sotto un'auto talmente ero infastidito. Anche la volta che andai in pronto soccorso più per il terrore di avere perso il controllo di testa che per il mio stomaco, il medico dopo gli esami si disse sorpreso di trovarmi con un valore di abuso (0,8) ben lontano da sintomatologia psicologica così allarmante. Oggi per me bere vino (buono) è un appagamento quotidiano e mi manca se dovessi mancarvi come credo possa mancare un buon caffè. tuttavia se non capita di assumere alcolici non cado in prostrazione o in difficoltà particolari, almeno fino a una settimana di astinenza. di più non ho provato. però l'attacco di ansia di stanotte mi ha spaventato: ho fatto due conti e mi sono detto "non hai bevuto a sufficienza" ecco perché ti è venuto. in fatto di dosi la situazione è questa: bevo abitualmente mezza bottiglia al dì e un amaro e stasera per esempio ho bevuto due bicchieri di moscato a un compleanno. quindi tanto più mi pare di poter dire che una crisi di astienza sia ben lontana! allora che mi capita? al di là dello spavento per l'incubo che mi ha portato la pressione a 94 (normalmente ce l'ho a 68-70) in una ventina di minuti palpitazione e valori pressori sono rientrati nella norma. prendo questo riferimento perché dicono che sia un sintomo di astinenza, ma in realtà se la pressione dovesse aumentare per astinenza dovrebbe rimanere alta per un po' (almeno alcune ore) e non per dieci minuti. o no? la mia funzionalità epatica è ok, ben al di sotto per i valori tipici (ggt comprese) ma ho scoperto di avere l'mcv che in un anno è passato da 97 a 100. e che questo parametro è tra le spie di alcolismo. non ho uno "storico" del mio sangue visto che gli ultimi esami risalgono a 8 anni fa, però vorrei capire A) avendo calato da un sei mesi le mie assunzioni di alcol (da un litro a mezzo litro al dì) possono presentarsi dei problemi per così dire di chimica per il sangue con riflessi su psiche e umore (presunti attacchi di panico ecc) B) l'alcol si accumula nel corpo per uno che beve le mie quantità? e l'alcoluria e l'alcolemia ha un senso misurarli per capire l'entità della cronicità o sono parametri per sapere soltanto se si è bevuto poco prima C) mcv: nell'ultimo anno ho drasticamente ridotto l'attività fisica per lavoro. inoltre ho avuto sempre un'alimentazione carente. Possono contribuire all'aumento mcv. E soprattutto un aumento di tre unità in un anno è spiegabile? Non è un po' troppo? Ho sempre bevuto le stesse quantità e adesso mi aumenta così di colpo in un anno? grazie di cuore siete peziosi
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Dr. Fegato.com
Riteniamo che i suoi disturbi siano legati maggiormente a problemi di natura psicologica che all’alcol in sé, in particolare, l’avere ridotto da sei mesi le sue assunzioni di alcol (da un litro a mezzo litro al dì) non sia causa del presentarsi di problemi su psiche e umore (attacchi di panico etc). Il danno da alcol si accumula nell’organismo causando un progressivo deterioramento anche per uno che beve le sue quantità, né alcoluria e alcolemia hanno senso per capire l'entità della cronicità. L’avere drasticamente ridotto l'attività fisica per lavoro nell'ultimo anno, nè un'alimentazione carente possono contribuire all'aumento di MCV, che risente essenzialmente dell’assunzione di alcolici, nel suo caso.
Risposto il: 14 Febbraio 2007