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Esperto Risponde

Salve dottore, sono un ragazzo di 25 anni. circa

Salve dottore, sono un ragazzo di 25 anni. Circa due anni fa a seguito di un Elettrocardiogramma ho scoperto di essere affetto da WPW. In data 05/03/2004 mi sono sottoposto a prova da sforzo eseguita al "treadmill" che ha avuto come conclusioni: test con alterazioni aspecifiche della r.v. probabilmente dovute al WPW. Non aritmie. Normale tolleranza allo sforzo. Il cardiologo quindi mi ha consigliato di effettuare esami più approfonditi. In data 28/11/2005 mi sono sottoposto ad uno studio elettrofisiolgico transesofageo che ha in sintesi evidenziato: preeccitazione ventricolare con periodo Refrattario anterogrado di 260msec. Non inducibilità di fenomeni ripetitivi alla stimolazione programmata. La successiva degenza è stata priva di conseguenze. Sempre in quella data è stato segnalato il seguente valore alterato nella routine ematochimica: CPK 215 U/l.
Il medico che ha effettuato lo studio elettrofisiologico ha definito il mio caso una via di mezzo, e vista la mia intenzione di praticare apnea in forma agonistica, mi ha consigliato di sottopormi all'ablazione transcatetere per fugare ogni dubbio di idoneità sportiva. Per vederci chiaro ho inviato i tracciati e i relativi responsi medici dei due esami a cui mi sono sottoposto nel '04 e '05 ad un rinomato elettrofisiologo del nord Italia che, presa visione di tale documentazione mi ha consigliato di sottopormi all'ablazione transcatetere. Io a questo punto, nonostante i 700Km che mi separano dalla strutura del medico che ho contattato telefonicamente e a cui ho inviato la documentazione, sono propenso a sottopormi all'ablazione. Presa visione dei dati che ho pocanzi elencato lei saprebbe darmi un consiglio sulle modalità d'intervento necessarie? Il processo di ablazione è rischioso? Quanto tempo di inattività sportiva dovrà seguire all'intervento? Mi può consigliare una struttura ospedaliera o clinica dove sottopormi a tale intervento? (Sono di Termoli CB). Nel ringraziarla per la cortese attenzione le porgo cordiali saluti in attesa di ricevere una preziosa risposta da lei.
Risposta del medico
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L’ablazione ha il grosso vantaggio di essere una cura definitiva e quindi, se lei vuole fare sport agonistico, ha una strada obbligata. Nel caso invece che rinunci a fare sport agonistico può evitare la procedura. Come tutte le manovre invasive anche l’ablazione ha i suoi rischi, pochi per fortuna. Il cardiologo che lei sceglierà (le consiglierei quello che ha già visto i suoi esami, perché l’ablazione va fatta da professionisti di grande esperienza nel settore) le spiegherà in dettaglio le possibili complicanze, che dipendono soprattutto dalla sede del fascio anomalo che si deve ablare.
Risposto il: 30 Gennaio 2006