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Esperto Risponde

Salve mi chiamo tommaso volevo fare una domanda

Salve mi chiamo Tommaso volevo fare una domanda riguardo a mio padre. circa 3 mesi fa mio padre si sottopose ad una coronarografia in una clinica, gli dissero che doveva essere operato di 4 Bypass al Cuore, se no era esposto ad un infarto. mio padre dopo qualche settimana si opero' ebbe 4 by pass, quando stava in terapia intensiva ebbe un paio di volte la fibrillazione al cuore, poi dopo una settimana dall'intervento ha avuto un'ischemia celebrale, ora ringraziando a Dio si sta riprendendo ma volevo sapere se e potuto accadere tutto cio' per il motivo dei bypass oppure è potuto essere x colpa di qualke errore medico. dopo si e saputo che l'ischemia e stata dovuta perche le placche nelle vene orte (penso si scriva cosi) funzionavano al 50% e per essere sottoposto a questo intervento delicato dovevano funzionare al 90% e mio padre e noi come famiglia non ne siamo stati informati. Ora mi rivolgo anche a voi spero mi diate una risposta precisa se questa Ischemia e dovuta ad un errore umano o perche doveva succedere. grazie mille.
Risposta del medico
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Caro Tommaso, mi dispiace per suo padre e anche per voi familiari che sicuramente avrete passato giorni d’ansia e preoccupazione. Non posso risponderle con precisione per la genericità e la scarsità delle informazioni che ha fornito in merito alla vicenda. Comunque colgo l’occasione per fare alcune considerazioni che spero le siano utili per il futuro e per meditare meglio sulla vicenda che per fortuna pare sia andata a buon fine: 1) la fibrillazione (immagino atriale) e l’ischemia cerebrale sono complicanze relativamente comuni in corso d’intervento di cardio-chirurgia specialmente quando chi si sottopone all’intervento è una persona anziana ( se lei ha 60 anni immagino suo padre sia ultrasettantenne o addirittura ultraottantenne) con problemi di arterie chiuse in seguito all’aterosclerosi; 2) qualsiasi cosa si esegue in medicina (anche la più banale come prendere una compressa d’aspirina) comporta dei rischi spesso difficilmente calcolabili o prevedibili; ogni decisione dovrebbe essere sempre il frutto di un’attenta valutazione e riflessione sui benefici che spero di ottenere facendo una determinata cosa (ad esempio per la diagnosi: fare un esame che comporta l’iniezione di mezzi di contrasto oppure l’inserimento di sonde o punture di vasi o di organi per biopsie, inserzione di cateteri, etc; per la terapia: assumere un farmaco, eseguire un intervento chirurgico etc. ) rispetto al rischio che corro non facendola . 3) immagino che suo padre sia in grado d’intendere e di volere e che abbia dato volontariamente il consenso ad essere operato dopo essere stato adeguatamente e dettagliatamente informato sui rischi e sui benefici attesi. Se è così (come dovrebbe essere) allora le devo spiegare una cosa: perché un evento sfavorevole sia causato da un “errore medico” si deve provare che il fatto sia dovuto a negligenza, imperizia o imprudenza da parte di chi ha curato suo padre. Se ha dei dubbi può sempre richiedere una copia della cartella clinica e fare verificare quello che è successo da uno (ancora meglio se più di uno) bravo ed onesto specialista indipendente, così potrà avere un parere esperto che potrà aiutarla a riflettere su quanto è successo. Esprimo un parere personale: Da medico le posso dire che di solito siamo noi i primi a rimanere frustrati e amareggiati quando qualcosa va storto nei nostri pazienti. Piuttosto che rimuginare in solitudine sulla cosa le consiglio vivamente (anche se apparentemente può sembrare difficile) di discutere di quel che successo a suo padre con i medici che lo hanno in cura. E’ importante per la sua salute capire se l’intervento chirurgico non sia stato l’evento casuale che ha fatto emergere una situazione che suo padre covava da tempo e che forse in futuro potrà recidivare spontaneamente magari provocando dei danni permanenti. La saluto e auguro buon fortuna a lei ed a suo padre.
Risposto il: 09 Maggio 2006