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Esperto Risponde

Salve,sono alle prese con un grande problema e

Salve,sono alle prese con un grande problema e cioè:ho abbracciato un problema che disconoscevo,sto lottando per far curare una persona affetta da alcoolismo, ma il mio aiuto non ha dato alcun risultato e di riflesso ne sto subendo le conseguenze.Ho girato vari dottori, centri appositi, ecc.......... e tutti mi hanno detto che se la persona interessata non riconosce di avere il problema e non vuole curarsi, non si può fare nulla!Io non riesco ad accettare e vedere ogni giorno questa persona peggiorare, possibile che non esiste un medicinale che le provochi un rigetto all'assunzione di alcoolici?Dico questo perchè quando a volte ne abusa tanto, il fisico ne risente provocandole malessere, ed in quella fase teme per la sua salute riuscendo a non bere per un paio di giorni.Poi, passato il malessere, la dipendenza torna a bussare alla porta e siamo alle solite.So perfettamente che l'abuso è dovuto a traumi psicologici e bisognerebbe intervenire in tal senso, ma è una strada al momento impercorribile.La persona interessata è piena di doti e qualità e soprattutto di una intelligenza e sensibilità particolare.Come potrei scuotere questa persona per farle scattare quel clic di sana illuminazione?Più cerco di aiutarla e più mi vede come un nemico.Sono stanco e demoralizzato, per favore, datemi uno spiraglio di Luce!Grazie.
Risposta del medico
Specialista in Psicoterapia
Gentile utente, esiste un farmaco, si chiama Antabuse, è un farmaco innocuo se nel corpo non c'è traccia di alcool, ma nel caso "ci si beva sopra", dà effetti collaterali simili all'infarto, o comunque da andare al pronto soccorso. E' un farmaco usato spesso in alcologia, ma non si può in nessun caso somministrare all'insaputa del paziente, quindi, per essere chiari, per quanto possa essere spinto dai migliori propositi non può -a parte che è illegale- somministrare nessun farmaco all'insaputa del paziente. Il mio consiglio, dato che la situazione è estrema, è di ricorrere a rimedi drastici: il fatto stesso che lei corra da un medico all'altro dà la giustificazione al paziente per continuare a bere "tanto c'è lei che fa il giro dei medici, e io intanto bevo". Quindi ciò che per me andrebbe fatto è la strategia opposta, mettere in chiaro a questa persona che, o si decide a farsi aiutare sul serio, oppure lei scomparirà. Che si tratti di amico, compagno, fidanzato o marito, questo passo molto spesso è l'unica molla che fa ragionare la persona: di fronte al perdere tutto, preferiscono rinunciare al bere e intraprendere una via di sobrietà.. Un inizio molto buono sarebbe seguire le riunioni degli alcolisti anonimi. Tenga conto che questa persona su questo punto tenderà a sfidarla, a mettere a dura prova i suoi propositi, e lei non dovrà dargli tregua: se si rifiuta ancora di cercare aiuto, lei scomparirà per sempre. Ci rifletta sopra, poi se vuole mi scriva. Saluti cordiali Dr. Delogu psicologo psicoterapeuta Ipnosi Ericksoniana Terapeuta EMDR http://ipnosicagliari.blogspot.com
Risposto il: 11 Febbraio 2011