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Salve, sono un ragazzo di 23 anni.. faccio

salve, sono un ragazzo di 23 anni.. faccio regolare attività fisica aerobica (in media 25 km al giorno di bicicletta, in particolare perchè non voglio prendere la patente). il mio ritmo cardiaco a riposo è circa 80 battiti/minuto. Ho letto che l'attività fisica abbassa il ritmo cardiaco. Ho letto anche che il mio battito è considerato normale. Se pratico attività fisica a livelli non leggeri raggiungo, a mio giudizio, molto presto la soglia anaerobica, in particolare 160 ma anche 180 battiti. Esistono dei metodi per allontanare il raggiungimento della soglia anaerobica? E' possibile che la vita di un cuore sia geneticamente quantificata in un numero finito di battiti (caso nel quale i miei 80 battiti al minuto sarebbero eccessivi)? sono psicologicamente e filosoficamente impietosito dai ritmi di lavoro che il mio metabolismo impone al mio cuore.. quasi come se talvolta lo impersonificassi. Sono consapevole che la cosa sia ridicola e irrazionale tuttavia mi chiedevo se potessi agire tramite modellli comportamentali per proteggere il mio cuore, rinforzarlo, affaticarlo meno. Che effetti ha l'attività sportiva sulla vita (sia in durata che in qualità) del muscolo miocardico? Tra uno sportivo che pratica attività esclusivamente aerobica e uno che pratica attività esclusivamente anaerobica è possibile distinguere lo sportivo che maggiormente rallenta il ritmo cardiaco a riposo? in che modo il fumo aumenta il rischio di infarto? l'inquinamento atmosferico da città agisce equivalentemente (o analogamente: incide in maniera non trascurabile?)?
Risposta del medico
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Rivolgersi al medico dello sport
Risposto il: 23 Maggio 2008