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Esperto Risponde

Sono lina ed ho 42 anni, cerco di riassumere in

Sono Lina ed ho 42 anni, cerco di riassumere in breve il mio problema. Dall'età dell'adolescenza ho iniziato ad avere problemi di sanguinamento delle gengive, lo stesso dentista (a priori) senza ulteriore esame mi ha suggerito che a suo parere il problema non sta nelle gengive ma sta in un fegato che non lavora nelle sue condizioni ottimali. Durante la prima gravidanza ho sofferto di gestosi, dovuta altresì al fatto che il feto dal VII mese di gravidanza mi premeva la parte bassa del fegato ed un po' anche il Rene destro. A differenza di 11 anni la II gravidanza: tutto procede bene, solo i primi tre mesi ho accusato (come d'altronde nella I gravidanza) eccessiva nausea e vomito, il medico mi prescrive alcune punture, poi tutto bene. Solo dopo il Parto il ginecologo mi svela con certezza che durante la mia gravidanza ha approfondito ulteriori esami, giungendo alla conclusione che soffro di "insufficienza epatica". Io stessa d'altronde constato che per non avere problemi digestivi vari, per non accusare dolori nella parte bassa del fegato, più accentuato quando mi abbasso, per non sentire senso di prurito, devo sempre cercare di tenere un certo equilibrio nell'Alimentazione e mai eccedere in fritti, caffè ed alcool. Anche i miei capelli sono un disastro in caduta eccessiva e volume. Io non so se in queste condizioni posso frequentare la palestra, se posso lavorare fuori casa essendo docente di scuola, visto che lo stress incide. Ma soprattutto, quali sono gli esami da effettuare, per evitare laddove si può con l'alimentazione l'aggressione delle cellule da parte dei radicali liberi, (come già mi è stato detto) responsabili dell'invecchiamento e quindi aperta al vaglio di tutte le possibili malattie. Inoltre, per compensare il deficit epatico, si possono somministrare degli integratori adeguati? Grazie di tutto, ne sarei veramente grata di avere una risposta.
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Dr. Fegato.com
Dagli scarsi dati che lei fornisce, non è possibile formulare ipotesi diagnostiche appropriate, in quanto tra l’altro, non si comprende su cosa si basi la diagnosi di “insufficienza epatica” cui sarebbero giunti i colleghi che lei ha consultato (ad esempio non è noto quali tests ematologici siano alterati, incluso bilirubinemia, tempo di protrombina, albumina, transaminasi, fosfatasi alcalina, gammagt, piastrinemia, tutti utili, anzi indispensabili, per formulare una valutazione della funzione epatica). A questi esami di laboratorio fondamentali, va aggiunta una ecografia epatica, che fornisce un ulteriore approfondimento necessario. L’alimentazione da seguire in caso di malattia epatica cronica segue, in linea di massima, gli stessi principi che valgono anche per i soggetti normali, ad eccezione della astensione assoluta delle bevande alcoliche.
Risposto il: 10 Novembre 2003