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Immunità naturale ed artificiale

Che sia naturale o artificiale, l'immunità permette di proteggere l'organismo da molte infezioni anche durante la gravidanza.

Già 2500 anni fa gli antichi Greci avevano notato che le persone guarite dalla peste non contraevano la malattia una seconda volta. Più tardi, i medici scoprirono che gli uomini in questo modo possono acquisire immunità verso molte infezioni. Questa protezione a lungo termine deriva da un particolare tipo di cellule del sistema immunitario.

Dopo che i linfociti cosiddetti B e T, i veri motori dell’immunità, sono stati attivati dal contatto con un microrganismo che è riuscito a penetrare nell’organismo, alcuni di essi si trasformano in cosiddetti 'linfociti di memoria'.

Questi particolari Linfociti al microscopio non appaiono diversi dagli altri, ma dopo l'infezione persistono nell'Organismo per periodi lunghissimi, a volte anche per tutta la vita. Allorché lo stesso antigene compare di nuovo, in pratica quando l'infezione è contratta una seconda volta, le cellule di memoria riconoscono immediatamente il microrganismo invasore e attivano le altre cellule del sistema immunitario per eliminarlo velocemente, prima che la malattia si sviluppi nuovamente. Questo tipo d’immunità è chiamato 'immunità naturale attiva'.

Durante la gravidanza, alcuni tipi di cellule immunitarie possono attraversare la placenta e passare dalla madre al feto. In questo modo, la memoria immunitaria materna servirà a proteggere il neonato nelle prime fasi della vita. Questa protezione del neonato è definita ‘immunità naturale passiva’ ed è molto efficiente; a differenza dell’immunità naturale attiva, è tuttavia transitoria, limitata all’incirca ai primi sei mesi di vita del neonato. Il motivo è la progressiva riduzione delle cellule materne nell'organismo del neonato.

Anche l'immunità artificiale può essere attiva o passiva. L''immunità artificiale passiva' si ottiene somministrando, a scopo sia di prevenzione, sia di terapia, anticorpi prodotti in animali rigorosamente selezionati e utilizzati proprio per questo scopo, oppure prelevati dal sangue di individui donatori. Un esempio di 'immunità artificiale passiva' è quella fornita dal siero antitetanico, che contiene immunoglobuline (cioè anticorpi) contro la tossina del tetano.

Scopo del siero antitetanico è fornire una protezione immediata contro la possibilità di sviluppare un tetano: l’esempio classico è la ferita contaminata in un soggetto non vaccinato.

L’immunizzazione ‘artificiale passiva' ha il vantaggio di proteggere molto rapidamente, ma anche lo svantaggio di proteggere per breve tempo, perché gli Anticorpi provenienti dall'esterno sono progressivamente eliminati dall'organismo che li ha ricevuti. Solo l''immunità artificiale attiva' dura molto tempo, spesso per tutta la vita, ed è quella ottenuta con i vaccini.

 

Ultimo aggiornamento: 16 Marzo 2015
3 minuti di lettura

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