Connessione tra virus Zika e sindrome di Guillain-Barré?
La conferma arriva dalla rivista Lancet che ha pubblicato uno studio franco-scozzese sull'epidemia del virus nella Polinesia francese tra il 2013 e il 2014.
In questo articolo:
Le preoccupazioni dell'OMS Ancor prima dello studio pubblicato su The Lancet, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dichiarato l'emergenza internazionale per il virus Zika, manifestando preoccupazione per l'aumento dei casi di sindrome di GBS nei Paesi più colpiti dal virus.
Lo studio dell'Institut Pasteur
La ricerca è stata, invece, condotta su 42 pazienti - tutti sopravvissuti - affetti dalla sindrome e su ognuno di essi era stata riscontrata la presenza di Zika. Di questi, il 93 per cento era stato infettato dal virus da poco tempo, ovvero entro i tre mesi prima dell'insorgere della Guillain-Barré. Ma non è tutto.Altri sette paesi - Brasile, El Salvador, Martinica, Colombia, Suriname, Venezuela e Honduras - avrebbero registrato un aumento di casi della malattia in concomitanza con l’epidemia di Zika. Sulla base di ciò, per i ricercatori dell’Institut Pasteur e dell’Università di Glasgow, su 100 mila contagiati, 24 avrebbero poi sviluppato la malattia neurologica.
La sindrome di Guillain-Barré
Il termine si riferisce a un gruppo di neuropatie post-infettive rare che trovano manifestazione spesso in pazienti in buona salute. Una malattia molto rara che colpisce, senza cura, 1-2 persone ogni 100 mila e che causa paralisi progressiva degli arti e può avere complicazioni letali (5 per cento dei casi).
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Alla base vi sarebbe la ricerca del materiale genetico di Zika nel liquido amniotico, nel fluido spinale e nelle urine.
Si tratta di una malattia piuttosto eterogenea che comprende la poliradicoloneuropatia demielinizzante infiammatoria acuta (AIDP), la neuropatia assonale motoria acuta (AMAN), la neuropatia assonale sensitivo-motoria acuta (AMSAN), la sindrome di Miller-Fisher e altre varianti regionali. La prognosi è variabile. Alcuni pazienti si ristabiliscono del tutto, mentre altri non sono in grado di camminare 6 mesi dopo l'esordio della malattia. Per alcuni, invece, non c'è nulla da fare.