Roma, 4 nov. (Adnkronos Salute) - "Quello che è stato denunciato al Bmj non è lo scandalo del secolo, è la testimonianza di superficialità e poca accortezza in piccole procedure. Non creiamo panico e insicurezza". Così all'Adnkronos Salute Aureliano Stingi, ricercatore in Biologia molecolare e Oncologia genetica e 'fact checker' contro le fake news dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), commenta le accuse di 'falsificazione dei dati' e 'ritardi sul monitoraggio degli effetti collaterali' da parte del gruppo di ricerca Ventavia, incaricato dalla multinazionale Pfizer di valutare, per una piccola parte, l'efficacia del suo vaccino anti-Covid. Una vicenda sulla quale ha puntato il dito un articolo del giornalista investigativo Paul D Thacker, pubblicato sul 'British Medical Journal'.
"Se ci sono errori in un trial clinico vanno denunciati e perseguiti ma attenzione - avverte - anche a non enfatizzare cose che non inficiano la sicurezza del vaccino anti-Covid Pfizer. Sicurezza ed efficacia sono testimoniate dall'Fda, da enormi studi e dalla vita reale, visto anche che il vaccino è stato somministrato a miliardi di persone".
Stingi dettaglia poi la vicenda. "Chiariamo il contesto: Pfizer si avvale di aziende esterne per seguire la mole di studi che porta avanti, questa specie di 'gola profonda' - dice Stingi riferendosi alla dipendente di Ventavia, successivamente licenziata per aver segnalato le irregolarità -ha rivelato alcune imprecisioni ed errori fatti durante lo svolgimento di alcuni trial, 3 per l'esattezza, su centinaia (153) realizzati per Pfizer. I dati di Ventavia corrispondono a 1000 partecipanti su 44mila. Se uno legge la notizia al volo rimane colpito ma se analizza anche le dichiarazioni - sottolinea - vede che si parla di errori procedurali, ad esempio di siringhe buttate in sacchi di plastica e non nel contenitore idoneo; nomi dei pazienti visibili, ritardo di 2 giorni nella comunicazione effetti indesiderati. Diciamo che sono errori che non inficiano l'affidabilità del vaccino".
Ma Pfizer avrebbe dovuto controllare? "Pfizer si appoggia a professionisti riconosciuti e società certificate approvate dalla Fda", risponde Stingi. "Ovviamente Pfizer, nel suo interesse, deve controllare che chi lavora per lei lo faccia bene".
"Se ci sono errori in un trial clinico vanno denunciati e perseguiti ma attenzione - avverte - anche a non enfatizzare cose che non inficiano la sicurezza del vaccino anti-Covid Pfizer. Sicurezza ed efficacia sono testimoniate dall'Fda, da enormi studi e dalla vita reale, visto anche che il vaccino è stato somministrato a miliardi di persone".
Stingi dettaglia poi la vicenda. "Chiariamo il contesto: Pfizer si avvale di aziende esterne per seguire la mole di studi che porta avanti, questa specie di 'gola profonda' - dice Stingi riferendosi alla dipendente di Ventavia, successivamente licenziata per aver segnalato le irregolarità -ha rivelato alcune imprecisioni ed errori fatti durante lo svolgimento di alcuni trial, 3 per l'esattezza, su centinaia (153) realizzati per Pfizer. I dati di Ventavia corrispondono a 1000 partecipanti su 44mila. Se uno legge la notizia al volo rimane colpito ma se analizza anche le dichiarazioni - sottolinea - vede che si parla di errori procedurali, ad esempio di siringhe buttate in sacchi di plastica e non nel contenitore idoneo; nomi dei pazienti visibili, ritardo di 2 giorni nella comunicazione effetti indesiderati. Diciamo che sono errori che non inficiano l'affidabilità del vaccino".
Ma Pfizer avrebbe dovuto controllare? "Pfizer si appoggia a professionisti riconosciuti e società certificate approvate dalla Fda", risponde Stingi. "Ovviamente Pfizer, nel suo interesse, deve controllare che chi lavora per lei lo faccia bene".
Ultimo aggiornamento: 04 Novembre 2021
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