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#Iorestoacasa: le nuove misure per la sicurezza in Italia

#Iorestoacasa: le nuove misure per la sicurezza in Italia

Ecco le nuove misure di contenimento firmate nel decreto #iorestoacasa per fronteggiare l’emergenza Covid-19 in Italia.
In questo articolo:

Forte giro di vite da parte del Governo italiano che dichiara “tutta l’Italia zona protetta”. È questa la stretta decisiva del Governo, varata la sera del 9 marzo, con il decreto #iorestoacasa per arginare il contagio da nuovo Coronavirus.

Dpcm #iorestoacasa: restrizioni necessarie

Due gli imperativi del dpcm #iorestoacasa in vigore fino al 3 aprile: "evitare ogni spostamento" e "vietata ogni forma di assembramento". In pratica, “bisogna stare a casa”!

Un vero e proprio “stato di assedio”, causato anche dalle assurde inadempienze che sono state riservate ai decreti precedenti da parte di alcuni cittadini irresponsabili. I numeri che hanno portato a questa decisione non ammettono repliche: dagli aggiornamenti risultano migliaia i contagiati in Italia, con un numero sempre maggiore di decessi.

Per questo il Premier Giuseppe Conte ha firmato un nuovo dpcm che estende a tutto il territorio nazionale le forti limitazioni che l'8 marzo erano state introdotte per la Lombardia e 14 province del Nord Italia.

Si fermano così ovunque cinema, teatri, palestre, matrimoni, funerali e centri commerciali. Garantita l'apertura di negozi di alimentari e farmacie: si può uscire di casa per ragioni di necessità ed urgenza. Chi ha più di 37,5 di febbre deve stare a casa. Previste pesanti sanzioni per gli inadempienti.

Il Decreto dell'11 Marzo, cosa cambia?

Il Decreto in vigore dall'11 Marzo aggiunge la chiusura su tutto il territorio nazionale, fino al 25 marzo, di tutte le attività di ristorazione (fra cui bar, pizzerie e ristoranti) e di tutti i negozi fatta eccezione per quelli di prodotti alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccherie, bar e punti di ristorazione nelle aree di servizio stradali e autostradali e i negozi di prima necessità o di servizi alla persona.

Cosa comporta il decreto #iorestoacasa

  • Lavoro e necessità: i cittadini su tutto il territorio nazionale possono muoversi solo per "comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute". Non si ferma la circolazione delle merci né il trasporto pubblico. È possibile andare a fare la spesa. Chi si sposta sul territorio può autocertificare le ragioni per cui lo fa ma per chi trasgredisce o dichiara il falso sono previste sanzioni che vanno fino all'arresto.
  • Stop assembramenti: basta feste e raduni, sono vietati ovunque assembramenti in luoghi pubblici o aperti al pubblico.
  • Febbre e quarantena: chi abbia sintomi da infezione respiratoria e febbre maggiore di 37,5 gradi centigradi, è "fortemente raccomandato" di restare a casa e contattare il proprio medico. Il divieto di muoversi è "assoluto" per chi sia stato messo in quarantena o sia positivo al virus;
  • Fermo il campionato: sospesi tutti gli sport, incluso il campionato di calcio.
  • Palestre no, parchi si: sono chiuse le palestre, ma si può fare sport all'aria aperta rispettando la distanza di un metro. Chiuse piscine, centri benessere, centri termali, centri culturali e ricreativi.
  • Chiusi gli impianti da sci: piste chiuse in tutta Italia.
  • Ferie e congedi: si "raccomanda" ai datori di lavoro pubblici e privati di promuovere la fruizione di ferie e congedi. Sono invece sospesi i congedi dei medici. È applicabile il lavoro agile (smart working) anche in assenza di accordi aziendali.
  • Stop svaghi: Sospese tutte le manifestazioni e gli eventi: fermi i cinema, teatri, pub, scuole da ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche. Chiusi musei e siti archeologici.
  • Ferme scuole, esami patente: scuole e università restano chiuse fino al 3 aprile. Stop a tutti i concorsi, tranne quelli per titoli o per via telematica, si fermano anche gli esami per la patente. Unica eccezione i concorsi per i medici;
  • Le chiese: sono sospese tutte le cerimonie civili e religiose, compresi i funerali. Sono consentiti l’apertura e l’accesso ai luoghi di culto, purché si evitino assembramenti e si assicuri la distanza tra i frequentatori non inferiore a un metro.
 
Ultimo aggiornamento: 13 Marzo 2020
4 minuti di lettura

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