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Mal di testa: un percorso in 4 step per arrivare alla corretta diagnosi

Il 2% della popolazione convive con il mal di testa, le cui cause spesso non vengono alla luce.

Un percorso articolato in quattro livelli per diagnosticare correttamente i vati tipi di mal di testa e proporre strategie terapeutiche adeguate. È la novità, che interessa la regione Lazio, presentata in conferenza stampa nei giorni scorsi dal direttore del Centro di Riferimento Regionale per le Cefalee dell'Ospedale Sant'Andrea di Roma, Paolo Martelletti, e Francesco Amato, presidente di Federdolore.

Il mal di testa è la settima causa di disabilità nel mondo e costa, in termini di impatto sociale e terapie farmacologiche, ben 3,5 miliardi l’anno. Secondo le stime presentate, le cefalee primarie croniche colpiscono il 2% della popolazione, anche se gli esperti si dicono certi che il dato sia sottostimato perché molto spesso chi soffre di mal di testa ricorre al fai-da-te invece che allo specialista. Eppure decidere di propria iniziativa di assumere farmaci per curare il mal di testa si rivela pericoloso perché si rischia di andare incontro ad effetti indesiderati, abuso e tossicità ed è controproducente perché ritarda una corretta Diagnosi che potrebbe essere il primo passo per una risoluzione del disturbo.

Quando si può parlare di Cefalea cronica?

Viene definita Cefalea cronica un mal di testa che è presente almeno 15 giorni al mese. Per una corretta diagnosi gli esperti del Lazio hanno messo a punto un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) che coinvolge diversi centri specializzati per ogni livello di cura. Il percorso prevede 4 livelli di assistenza - 2 territoriali e 2 ospedalieri – e parte da un questionario composto da cinque domande che consentono al medico di famiglia di indirizzare il paziente verso il Centro cefalee più adeguato al caso del paziente. 

 

Per approfondire guarda il video "Che cos'è l'emicrania"

Ultimo aggiornamento: 23 Luglio 2015
2 minuti di lettura

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