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Punti Nascita in Italia: la SIN chiede la riorganizzazione

Punti Nascita in Italia: la SIN chiede la riorganizzazione

L'obiettivo è di garantire, durante il parto, la massima sicurezza a mamma e bambino e di ottimizzare l'uso delle risorse disponibili.

Riorganizzare la rete dei Punti Nascita in Italia per migliorare la sicurezza per le donne e i neonati al momento della nascita. Lo sostiene, in una nota stampa, la Società Italiana di Neonatologia (SIN), secondo cui “in Italia, a oltre 6 anni dalla riorganizzazione della rete neonatale, tanti bambini nascono ancora in centri nascita non adeguati, dove avvengono meno di 500 parti all’anno”.

“La conferma - continua il comunicato - arriva dai nuovi dati del Piano Nazionale Esiti 2016 (PNE), presentato lo scorso 16 dicembre, che evidenzia come siano ancora troppi i punti nascita sotto la soglia dei 500 parti”. Di conseguenza, la SIN auspica la riduzione dei tempi necessari alla riorganizzazione della rete dei Punti Nascita in Italia, secondo standard scientifici internazionalmente riconosciuti, “con l’obiettivo di garantire la massima sicurezza alla mamma e al neonato e di ottimizzare l’uso delle risorse disponibili”.

“Gravidanza, Travaglio, Parto e nascita -  spiega la Società Italiana di Neonatologia - sono momenti normali nella vita di ogni donna e di ogni essere umano. Molto raramente questa ‘normalità’ può essere interrotta da eventi che, se non affrontati al meglio e in tempi rapidissimi, possono avere gravi conseguenze per le donne e i neonati. Alcuni eventi possono essere prevedibili, in questo caso è possibile indirizzare la donna gravida presso Centri con appropriata esperienza e organizzazione; altre volte questi eventi non sono prevedibili e si presentano in modo improvviso; in questi casi è necessario disporre delle capacità professionali e organizzative associate all’esperienza necessaria per affrontarli positivamente”.

“Un numero elevato di parti - continua la nota - avviene in strutture in cui questi aspetti sono presenti e permette agli operatori (medici, infermieri, ostetriche) di acquisire un’adeguata esperienza, che è strettamente dipendente dal numero dei casi trattati, come per altre branche della medicina”.

“Non bastano gli investimenti in attrezzature, non basta un aumento del numero dei medici e degli operatori sanitari” – ha concluso la Società Italiana di Neonatologia – “è indispensabile che il Punto Nascita ogni giorno, ogni settimana, ogni anno affronti un numero sufficiente di parti per ‘accumulare’ esperienza e abitudine ad affrontare tutte le situazioni, anche quelle più difficili, rare e impreviste. Dobbiamo fare tutto il possibile per garantire, in tempi brevi, a mamma e bambino non solo di nascere bene, ma anche di nascere sicuri”.

 

Ultimo aggiornamento: 22 Dicembre 2016
3 minuti di lettura

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