Roma, 16 apr. (AdnKronos Salute) - 'Fotografati' oltre 100 geni associati a diversi colori di capelli. A descriverli è un articolo pubblicato online su 'Nature Genetics' dal team di Manfred Kayser dell'Erasmus Mc University Medical Center di Rotterdam e dai colleghi britannici del King's College di Londra. Questi risultati evidenziano le radici genetiche della pigmentazione dei capelli umani e potrebbero aiutare gli esperti forensi, consentendo di predire il colore dei capelli di un soggetto sconosciuto con un certo grado di accuratezza, solo grazie ai campioni di Dna. Non solo. Il team ha cercato di utilizzare questi dati per ottenere previsioni credibili, scoprendo che i capelli biondi sono - insieme ai castani - i più difficili da individuare. Infine, i capelli chiari sarebbero più diffusi tra le donne, secondo gli studiosi.
La pigmentazione naturale nell'uomo - come il colore della pelle o dei capelli - è causata da due tipi di melanina. Studi su gemelli mostrano che, per la chioma, la produzione e la distribuzione di melanina hanno una natura prevalentemente ereditaria: i fattori ereditari rappresentano quasi il 97% delle variazioni di colore. Pirro Hysi, Manfred Kayser e i loro colleghi - analizzando i dati genetici di quasi 300.000 europei con capelli neri, biondi, castano scuro, castano chiaro o rosso - hanno potuto identificare 124 geni (100 dei quali mai collegati prima alla pigmentazione) che possono aiutare a determinare il colore dei capelli, compresi alcuni che agiscono sulla pigmentazione e sulla creazione della melanina naturale.
Gli autori hanno anche tentato di predire il colore dei capelli di uno sconosciuto sulla base di questi geni. Così hanno scoperto che possono prevedere con grande accuratezza i capelli neri e rossi, mentre farlo con capelli biondi e castani è risultato molto più difficile. Insomma, il Dna di una chioma alla Rapunzel rischia di 'spiazzare' i ricercatori.
Inoltre, il team segnala una maggiore prevalenza di colori dei capelli più chiari tra le donne, suggerendo "un'associazione tra sesso e colore della chioma", scrivono gli autori. "Questo - spiega Tim Spector del King's College - riflette l'importanza delle preferenze sessuali per i nostri geni e la nostra biologia".
"Questa ricerca - aggiunge - impatterà su vari campi della biologia e della medicina. Dal momento che si tratta del più vasto studio genetico sulla pigmentazione, migliorerà la nostra conoscenza di malattie come il melanoma".
La pigmentazione naturale nell'uomo - come il colore della pelle o dei capelli - è causata da due tipi di melanina. Studi su gemelli mostrano che, per la chioma, la produzione e la distribuzione di melanina hanno una natura prevalentemente ereditaria: i fattori ereditari rappresentano quasi il 97% delle variazioni di colore. Pirro Hysi, Manfred Kayser e i loro colleghi - analizzando i dati genetici di quasi 300.000 europei con capelli neri, biondi, castano scuro, castano chiaro o rosso - hanno potuto identificare 124 geni (100 dei quali mai collegati prima alla pigmentazione) che possono aiutare a determinare il colore dei capelli, compresi alcuni che agiscono sulla pigmentazione e sulla creazione della melanina naturale.
Gli autori hanno anche tentato di predire il colore dei capelli di uno sconosciuto sulla base di questi geni. Così hanno scoperto che possono prevedere con grande accuratezza i capelli neri e rossi, mentre farlo con capelli biondi e castani è risultato molto più difficile. Insomma, il Dna di una chioma alla Rapunzel rischia di 'spiazzare' i ricercatori.
Inoltre, il team segnala una maggiore prevalenza di colori dei capelli più chiari tra le donne, suggerendo "un'associazione tra sesso e colore della chioma", scrivono gli autori. "Questo - spiega Tim Spector del King's College - riflette l'importanza delle preferenze sessuali per i nostri geni e la nostra biologia".
"Questa ricerca - aggiunge - impatterà su vari campi della biologia e della medicina. Dal momento che si tratta del più vasto studio genetico sulla pigmentazione, migliorerà la nostra conoscenza di malattie come il melanoma".
Ultimo aggiornamento: 16 Aprile 2018
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