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Ricerca USA: il grasso marrone aiuta a perdere peso

Ricerca USA: il grasso marrone aiuta a perdere peso

Buone notizie per la ricerca sulla prevenzione dell'obesità. L'enzima PM20D1 attiva il processo di bruciatura dei grassi.
Un grasso che brucia la massa corporea e può aiutare a perdere peso?
Sì, esiste per davvero ed è quello marrone, noto, per l’appunto, per bruciare energia, al contrario del bianco, che immagazzina le calorie, e del beige, che è invece più equilibrato.
Questo è il risultato di uno studio condotto da un team di ricercatori del Dana-Farber Cancer Institute di Boston (Massachusetts, Stati Uniti d’America) e pubblicato sulla rivista Cell.

Entrando nel dettaglio della ricerca, gli studiosi hanno analizzato la massa di un gruppo di topi obesi che ha seguito una dieta grassa e hanno individuato il funzionamento alternativo dell’enzima PM20D1, secreto dal grasso marrone e da quello beige, che innesca anche il processo di bruciatura dei grassi, rilasciando gli amminoacidi che convertono l’energia in calore.
Questa Proteina, quindi, è stata iniettata nei topi obesi e, dopo appena otto giorni, attraverso gli amminoacidi, ha provocato una grave perdita di peso che ha riguardato esclusivamente i tessuti grassi, noti come adiposi.
Questo perché nelle cellule del grasso marrone, il glucosio viene consumato senza la formazione di ATP (che fornisce energia per le reazioni chimiche del metabolismo) e produce calore, dando luogo così a un processo noto con il nome di termogenesi.

Il dott. Bruce Spiegelman, professore di Biologia cellulare e della medicina presso la Harvard Medical School, commentando la ricerca, ha affermato che “questi dati suggeriscono che il PM20D1 o gli amminoacidi N-acil possono essere usati per scopi terapeutici nel trattamento dell’obesità o di altri disturbi associati con essa, come il diabete”.
Insomma, una buona notizia per accelerare la ricerca sulla prevenzione dell’obesità e delle malattie - anche gravi come il Cancro - che ne possono conseguire.

L’applicazione, però, del risultato della ricerca non può essere immediato. Il motivo? Semplice: gli animali che vanno in letargo hanno in sé grosse quantità di grasso marrone per superare il freddo dell’inverno. Negli uomini, invece, le riserve di grasso marrone sono decisamente più basse, eccezion fatta per i neonati che sono maggiormente sensibili alle basse temperature. Bisogna, quindi, attendere gli sviluppi di nuove ricerche sul tema dei grassi marroni, sfruttando l’ottimo punto di partenza della ricerca statunitense.
 
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Ultimo aggiornamento: 07 Luglio 2016
3 minuti di lettura

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