Milano, 5 apr. (AdnKronos Salute) - Shock, Dolore, indignazione. Sono le parole usate dall'Organizzazione mondiale della sanità che esprime "allarme per le gravi notizie sull'uso di prodotti chimici altamente tossici in un attacco a Khan Shaykhun, nella zona rurale di Idlib in Siria". Secondo i partner dell'Health Cluster che stanno trattando i pazienti sul campo, riferisce l'agenzia Onu in una nota, "almeno 70 persone sono morte e centinaia sono state colpite". E i medici che si trovano a Idlib "stanno segnalando che decine di pazienti con difficoltà respiratorie e segni di soffocamento sono stati ammessi negli ospedali del governatorato per cure mediche urgenti". Molti sono donne e bambini.
"Le immagini e le segnalazioni che oggi arrivano da Idlib mi lasciano sconvolto, addolorato e indignato - dichiara Peter Salama, Executive Director dell'Health Emergencies Programme dell'Oms - Questi tipi di armi sono vietate dal diritto internazionale in quanto rappresentano una barbarie intollerabile". La situazione sanitaria dell'area è difficile. "I pronto soccorso e le Unità di Terapia intensiva a Idlib sono sopraffatti - avverte l'Oms - e segnalano carenza di farmaci necessari per il trattamento dei feriti. Molti pazienti sono stati inviati a ospedali del sud della Turchia".
Per far fronte all'emergenza sono stati immediatamente inviati medicinali - tra cui l'atropina, un antidoto per alcune tipologie di esposizione chimica, e steroidi per il trattamento sintomatico - dal magazzino di un partner dell'Oms a Idlib. L'Organizzazione mondiale della sanità sta spedendo farmaci aggiuntivi dalla Turchia ed è pronta a fornire ulteriori materiali salvavita per i soccorsi e ambulanze, se necessario. Esperti Oms in Turchia sono in contatto continuo con gli operatori sanitari a Idlib per guidarli in tempo reale sulla Diagnosi e il trattamento adeguato dei pazienti.