Nel dettaglio, il 21% ha dichiarato di avere inviato messaggi di testo sessuali con il proprio smartphone e il 28% ha raccontato di averli ricevuti. Il 16%, inoltre, ha inviato foto a sfondo erotico e il 23% ha dichiarato di averle recepite. Il sexting, inoltre, è più comune tra i giovani.
Il problema, però, come scritto all’inizio, sorge in relazione alla privacy: il 73% del campione intervistato si oppone alla condivisione non autorizzata dei messaggi sessuali ma il 23% ha confessato di averlo fatto lo stesso, in media con più di tre amici.
Secondo la ricerca, la condivisione desta più preoccupazione per le donne che per gli uomini e sono soprattutto quest’ultimi a violare l’intenzione di fare restare privati i messaggi.
Il leader dello studio, Justin Garcia, ricercatore presso l’Indiana University (USA), ha spiegato che i dati raccolti dimostrano che “il rischio reale del sexting è la condivisione non consensuale dei messaggi erotici”, chiedendosi se tale azione sia una semplice violazione di “cattivo gusto” o se, invece, sia un vero e proprio reato criminale.
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Le ricerche mostrano che la gran parte delle persone, soprattutto giovani, usa gli smartphone come un’estensione della propria esistenza.
Per approfondire guarda anche: “Sexting“