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I mille messaggi della pelle: viaggio oltre la superficie cutanea

I mille messaggi della pelle: viaggio oltre la superficie cutanea

Intervista al Dr. Antonio Del Sorbo, autore del libro "Ascoltando la pelle", un diario narrativo ispirato a esperienze di vita vissuta.
In questo articolo:

Che cosa si nasconde al di sotto della superficie cutanea? Perché nei momenti di svolta della nostra vita, il corpo reagisce con la manifestazione di macchie cutanee o prurito? Intervista al Dr. Antonio Del Sorbo, autore del libro Ascoltando la pelle.

Ascoltando la pelle è un libro che racconta i problemi dermatologici dal punto di vista del paziente. Da dove nasce quest’idea?

Ho voluto raccogliere in un diario le storie più atipiche raccontate dai miei pazienti, per i quali non sempre è stato semplice giungere a una soluzione. Rileggendole ho notato che avevano alcuni elementi in comune. Fin dai tempi antichi la pelle è nota come valvola di sfogo, e su di essa possiamo a volte osservare risposte biologiche riflesse, atte a fronteggiare perturbazioni ambientali di tipo chimico, fisico e talora persino relazionale.
Alla base di qualsiasi risposta cutanea vi è sempre una spiegazione scientifica fatta di cellule, citochine, anticorpi e neurotrasmettitori. Alcune di queste risposte immunoistochimiche possono essere innescate da sostanze chimiche (es. farmaci), da agenti fisici (es. esposizione al sole), e persino da svolte importanti di vita ad alto contenuto emozionale. In quest’ultimo caso la miccia non è quasi mai lo stress. Quello è parte integrante della vita di tutti noi. Con le nostre corse quotidiane tra casa e lavoro siamo tutti sottoposti allo stress, ma non per questo sviluppiamo problemi alla pelle.
Dalle tante storie ascoltate in questi anni, ho avuto modo di osservare la comparsa, il peggioramento, ma persino la scomparsa spontanea di manifestazioni cutanee, di fronte a svolte importanti della vita (es. un lutto, una violenza, un trasloco, un pensionamento, una nuova casa, una nuova scuola, un nuovo lavoro). Un conto è lo Stress quotidiano, altra cosa sono quei cambiamenti importanti in grado di mobilitare in via riflessa fiumi di Citochine e neurotrasmettitori (PNEI = Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia). Di fronte a questi cambiamenti importanti di vita, le persone più predisposte a sviluppare eruzioni cutanee riflesse non sono affatto le persone nervose o stressate, ma soprattutto quelle più sensibili e taciturne: i cosiddetti finti tranquilli. Già la saggezza popolare di un tempo raggruppava queste eruzioni cutanee con l’espressione “sfoghidi pelle.

Quali sono le caratteristiche del libro che lo differenziano dai classici manuali di dermatologia?

Ascoltando la pelle non è un libro di medicina, ma un testo narrativo attraverso il quale ho voluto dedicare più spazio al lato umano della medicina, non sempre compatibile con un articolo scientifico o un tradizionale manuale specialistico. Ci sono già tantissimi libri che trattano in maniera esaustiva le malattie della pelle e non avrebbe avuto senso scriverne un altro.
Il libro inizia con una descrizione tecnica della struttura e delle funzioni della pelle, alla luce di concetti attuali come l’epigenetica, l’optogenetica, l’ologenomica e la biocibernetica. Per il resto si tratta invece di un vero e proprio diario narrativo ispirato dalle esperienze di vita vissuta e raccontata da coloro che hanno assistito alla comparsa o alla scomparsa spontanea delle proprie eruzioni cutanee, non casualmente, ma nei momenti più vulnerabili della loro vita. È proprio nei momenti in cui siamo più sereni che può bastare un sassolino per violare le nostre aspettative e mobilitare tutta una serie di adattamenti difensivi e riflessi. All’interno del libro non ho proposto nuovi rimedi, nuove teorie o nuovi metodi di cura, ma solo un momento di riflessione per porci tutti quanti nuove domande. Solo ponendoci nuovi interrogativi possiamo trovare nuove risposte.

Ascoltando la pelle descrive quei disagi noti con l’espressione popolare “sfoghi di pelle” come connessione tra il vissuto emozionale e la traccia che a volte rimane sul corpo. In che modo può essere utile approfondire questa relazione?

La connessione mente-corpo è nota da sempre in medicina, ma su questo aspetto è bene precisare una cosa. Non possiamo ricondurre le risposte elementari della pelle unicamente alla nostra componente emozionale. Infatti quando parlo di reazioni difensive e riflesse nei confronti delle turbolenze ambientali non mi riferisco unicamente al nostro vissuto emozionale. Questo è un concetto importante per scongiurare facili riduzionismi.
È vero che le risposte elementari della pelle (es. Eritema, papule, pustole) sono automatismi coordinati dal nostro apparato neurovegetativo (es. cervello emozionale, sistema nervoso autonomo cutaneo), ma è anche vero che sviluppiamo risposte riflesse quotidiane di fronte a svariate perturbazioni ambientali che non vengono affatto vissute a livello emotivo. L’esempio più classico è l’eritema che sviluppiamo a contatto con una sostanza chimica, o dopo un’eccessiva esposizione al vento o al sole. Anche in questi casi viene superata una soglia di adattabilità del corpo, con attivazione dei nostri meccanismi difensivi innati.

Le risposte cutanee alle turbolenze di natura chimica e fisica sono ampiamente riportate nella maggior parte dei manuali di dermatologia. Nel libro ho provato invece a raccontare soprattutto quelle risposte cutanee osservate in associazione a importanti cambiamenti avvenuti o percepiti all’interno dell’ambiente sociale e relazionale.

Nel libro si parla anche di medicina narrativa, in che modo quest’ultima può essere d’aiuto al dermatologo?

La medicina narrativa non è uno strumento innovativo, aggiuntivo o alternativo in medicina. È quella tappa già presente in qualsiasi visita medica nella quale trova la massima espressione la comunicazione tra il medico e il paziente. Per riconoscere un’acne o una psoriasi e prescrivere una terapia appropriata può bastare una visita lampo di pochi minuti. Più o meno consapevolmente, trascorriamo il tempo restante della visita a fare medicina narrativa, poiché oltre alle macchie cutanee, il paziente porta con sé in ambulatorio tutta una serie di disagi, dubbi, preoccupazioni, paure e aspettative che non possiamo ignorare. Accogliere il paziente, chiarire i suoi dubbi con più tempo, spazio e tatto, può migliorare anche il grado di adesione alla terapia medica o chirurgica.

In che modo la lettura di questo libro può essere utile a chi ha problemi di pelle?

Ascoltando la pelle è un testo che va letto in chiave narrativa, quasi come un passatempo filosofico, e soprattutto senza aspettarsi risposte pronte all’uso. Avrei potuto scrivere un libro del tipo «Come ridurre brufoli e verruche in soli sette giorni», ma credo che i problemi di salute vadano analizzati e affrontati presso il proprio medico e non dopo aver sfogliato qualche libro, scientifico o meno esso sia. Di fronte a un problema cutaneo è importante rivolgersi al proprio medico, sapendo che la visita è molto più che una rapida occhiata in superficie. I libri non istruiscono né offrono soluzioni rapide “all inclusive”, piuttosto stimolano la curiosità intellettuale, mettendo talora in discussione anche concetti ovvi, ponendo nuovi interrogativi e, quando possibile, proponendo nuovi modelli operativi su cui aprire un tavolo di confronto costruttivo e multidisciplinare. Pertanto in questo mio diario personale non troveranno consigli, metodi o soluzioni ai problemi di pelle, poiché la salute va preservata e affrontata sotto la guida del proprio medico, secondo scienza, coscienza, tatto, spirito critico e soprattutto buon senso, liberi da pressioni, dogmi e pregiudizi.

Un’ultima domanda: se dovesse riassumere il libro con una sola parola, quale utilizzerebbe?

“Viaggio”. Ascoltando la pelle è un libro dal contenuto pruriginoso scritto né per i medici né per i pazienti, ma per chiunque di noi sia disposto ad avventurarsi in un itinerario insolito e non affatto privo di sorprese. L’esperienza di lettura di questo libro va vissuta come un viaggio che parte da ciò che appare in superficie per ricondurci tra i cassetti della nostra memoria emozionale, rivivendo magari dettagli di ricordi che credevamo perduti per sempre e che invece sono sempre lì con noi. Al ritorno da qualsiasi viaggio possiamo tornare indifferenti, insoddisfatti o anche arricchiti rispetto alla partenza. Non mi resta che augurarvi una buona lettura, anzi un buon viaggio.


Il volume è disponibile sul sito Mondadori, Feltrinelli e Amazon. Per avere maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.ascoltandolapelle.it

 

Guarda il video:

Ultimo aggiornamento: 01 Febbraio 2017
8 minuti di lettura

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