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Jet lag: come combattere la sindrome da fuso orario

Jet lag: come combattere la sindrome da fuso orario

Un rapido spostamento in una località con un diverso fuso orario provoca un brusco sfasamento dei nostri ritmi quotidiani. Basta qualche piccola accortezza per affrontare i fastidiosi sintomi del jet lag.
In questo articolo:

Ferie, sole e caldo ma non solo. L’estate è anche la stagione del jet lag, temuto compagno di viaggio che può mettere a dura prova i primi giorni di vacanza. Sonnolenza, difficoltà di concentrazione, nausea o mal di testa sono gli effetti più comuni dopo un lungo volo in un paese lontano. Sintomi che si possono combattere con qualche accortezza.

Jet lag, come combattere i sintomi del lungo viaggio

Il normale svolgimento delle nostre attività è tarato su cicli di 24 ore: un rapido spostamento in una località con un diverso fuso orario provoca allora un brusco sfasamento dei nostri ritmi quotidiani. Il regolare ciclo sonno-veglia si interrompe e il nostro corpo ha bisogno di adeguarsi alle nuove condizioni.

Gli effetti del jet lag sono più evidenti dopo un volo verso oriente rispetto a quando si è diretti a occidente, perché l’orologio biologico umano tende verso un ritmo superiore alle 24 ore. Così se si vola da est a ovest (per esempio dall’Italia verso gli Stati Uniti), la durata del giorno si allunga e il nostro organismo si adegua al nuovo fuso orario più rapidamente che dopo un volo verso l’oriente (ad esempio dall’Italia al Giapppone).

Ci sono diversi consigli per combattere i segni del jet lag. Alcuni sono forniti al momento del volo direttamente dalle compagnie aeree; ad esempio, si consiglia di regolare l’orologio sull’orario della destinazione già sull’aeromobile: questo aiuterà il passeggero ad adattarsi anche mentalmente al diverso ritmo giornaliero che lo attende.

Prima del viaggio, se si è diretti a ovest, meglio abituare gradualmente l’organismo rimanendo in piedi un’ora in più del solito con qualche giorno di anticipo rispetto alla data della partenza. In questo modo ci si avvicinerà il più possibile all’ora in cui normalmente si va a letto nella meta di destinazione. Viceversa, se si viaggia verso est, bisognerebbe fare l’esatto contrario, andando cioè a dormire un po’ prima del solito. Se si viaggia per lavoro, è meglio organizzarsi pianificando gli appuntamenti o le riunioni importanti per l’ora del giorno in cui ci si sente più sveglio: dopo un volo verso ovest, di solito si tratta del mattino; dopo un volo verso est, di solito si tratta della sera.

Durante il volo verso ovest è consigliabile restare svegli, sgranchirsi ogni tanto le gambe, e soprattutto bere molto. Gola secca, irritazione agli occhi e pelle che tira sono sintomi comuni durante un lungo viaggio e dipendono dalla scarsa umidità presente in cabina. La disidratazione non aiuta ad affrontare il cambio di fuso orario, perché fa avvertire i sintomi della stanchezza in maniera amplificata oltre ad aumentare la disidratazione. Dunque in aereo bisogna bere e bere moltissima acqua. Evitare gli alcolici, soprattutto per combattere la naturale tendenza ad addormentarsi. Se poi il bisogno di dormire è troppo forte, non è necessario sforzarsi di tenere gli occhi aperti. L’importante è non esagerare con la durata dei sonnellini: venti minuti sono sufficienti per rigenerarsi. Consumare cibi altamente proteici come formaggio, pesce, carne, uova e latticini durante il viaggio, aiuta inoltre a rimanere svegli più a lungo.

Quando si viaggia verso est, invece, è valido il consiglio opposto: è preferibile dormire durante il volo. Meglio anche consumare cibi ricchi di carboidrati, bere infusi o tisane che conciliano il sonno. L’alcol va comunque evitato.

Jet lag, come affrontarlo dopo il volo

Una volta giunti a destinazione, se si è andati a ovest, è importante non cedere all’immediato senso di stanchezza. Tra le avvertenze, c’è quella di non addormentarsi appena preso possesso della propria stanza nel paese di destinazione. È meglio aspettare che il sole tramonti e concedersi una lunga dormita notturna. Dopo il viaggio, inoltre, è bene esporsi quanto più possibile alla luce naturale. La luce inibisce la produzione della melatonina, l’ormone che provoca il senso di stanchezza e prepara l’organismo al sonno nelle ore “giuste”.

In generale, un moderato esercizio fisico, anche una semplice camminata all’aria aperta, allevia i sintomi del jet lag. Il resto, lo farà un po’ di pazienza e di calma: prendete con leggerezza il fatto che per alcuni giorni sarete un po’ fuori fase e non pensateci troppo su.

Ultimo aggiornamento: 08 Agosto 2019
5 minuti di lettura

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