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Esperto Risponde

A livello bronchiale

Ciao, sono un ragazzo di 39 anni, scrivo per fare qualche domanda su mio padre. Mio padre ha 77 anni, fuma da moltissimo tempo... pieno di energia, anche se ultimamente indebolito da una fastidosa disfalgia che spesso lo fa vomitare. Il giorno di Natale mio padre è stato ricoverato per disfalgia e vertigini. Soffriva di disfalgia già da parecchi mesi, ma nelle visite precedenti gli era stato prognosticato Disfalgia dovuta alla mancanza di stimolo involontario (dovuta alla circolazione ed invecchiamento cerebrale??). Con il ricovero, attraverso la TAC (cerebrale e toracica) e la tracheoscopia gli è stato rilevato una Neoplasia a livello bronchiale (infiltrante il bronco), a 2cm dalla trachea. Questa neoplasia comprime sull'Esofago ed è la causa vera della disfalgia. Mio padre adesso è stato dimesso, stiamo in attesa delle risposte dell'esame istologico... Adesso mio padre fa un'unica puntura al giorno (cortisone), lui sta meglio, mangia con appetito anche se ogni tanto deve vomitare un po' di saliva che gli si accumula in gola. Io sono molto preoccupato, sto in carrozzina e non posso muovermi come voglio... vorrei girare, chiedere, fare qualcosa per mio padre. Solo io e le mie sorelle sappiamo la verità... non ho il coraggio di dirlo a mia madre. Comunque, veniamo al dunque... Le volevo chiedere se posso avere delle speranze sulla benignità della neoplasia. Poi se considerando che sul referto dell'ospedale non si accenna a metastasi a livello cerebrale e né di ingrossamento delle ghiandole del Mediastino si possa sperare in una neoplasia al primo stadio... Cosa posso sperare? Intervento chirurgico? Come evitare che la neoplasia possa comprimere sempre più l'esofago? Si può operare il quella zona ricca di vasi e innervazioni, senza arrecare danni agli organi circostanti? Posso poi affidarmi all'ospedale della mia città? Quale prospettiva di guarigione o di vita per mio padre:
- nel caso sia benigno
- nel caso sia al primo o nei primissimi stadi
- nel caso di chemio e radioterapia
- nel caso si intervenga chirurgicamente.
Mi scuso per le tante domande, ma ho sete di sapere, conoscere... sono preoccupatissimo... questa situazione mi stressa. La saluto e nel ringraziala del servizio le faccio i migliori complimenti. In attesa di una sua quanto più sollecita risposta le porgo i miei più cordiali saluti. Roberto.
Risposta del medico
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Purtroppo il quadro radiologico depone per una malattia non operabile radicalmente. La compressione sull’esofago potrebbe creare problemi nell’alimentazione e richiedere il posizionamento di uno stent esofageo oppure l’esecuzione di una gastro/digiunosomia per consentire a suo padre una alimentazione sufficiente. Se le condizioni generali lo consentono, può trovare indicazione un trattamento combinato con radioterapia e chemioterapia. In ogni regione italiana vi sono centri oncologici qualificati per il trattamento di questa patologia.
Risposto il: 17 Febbraio 2004