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Esperto Risponde

Buon giorno dal 97 al 2003 ho svolto attivita'

Buon giorno dal 97 al 2003 ho svolto attivita' agonistica di mountain-bike senza mai problemi, poi durante un'allenamento mi accorgo che il cuore batte a 220 battiti al minuto mi fermo e nel giro di circa 1-2 minuti ritorna alla normalita', nel corso dei restanti anni fino ad oggi ho sporadici episodi circa 3-4 volte l'anno sempre sotto sforzo in allenamento, con remissione spontanea dopo circa 1-2 minuti, mi basta fermarmi, e tutto torna normale, con frequenze di 210-220 battiti, il tutto si scatena se ad esempio faccio un movimento brusco con il tronco o con i muscoli in trazione, tendenzialmente sempre nella parte sinistra del corpo. Ho eseguito uno studio elettrofisiologico per presenza di via anomala ma con esito negativo evidenzia di fisiologia da doppia via nodale solo durante infusione di isoproterenolo, assenza di evocazione di preeccitazione sia con stivolazione da cs che con parete laterale dx, non inducibilita' di aritmie con stimolazione atriale sino a due extrasistoli di base e in corso di isoproterenolo, buon compenso sedi acessi ventricolari in ordine. l' ecocardiogramma riporta ventricolo sx al limite superiore contrattilita normale, tendenza estroflessione fossa ovale verso atrio dx senza shunt, lembi mitralici e atrio sx normali lieve insufficienza mitralica e tricuspidale con iniziale alterazione pattern diastolico.
Ora la mia domanda e' come posso sapere quale tipo di problema ho, visto che a volte passano anche 5-6 mesi di allenamenti senza problemi e poi ho mesi in cui il disturbo si presenta ancora anche 2-3 volte ? posso stare tranquillo dopo l'esame che ho fatto, e anche se ho deciso di non fare piu' agonismo, posso divertirmi egualmente nel mio sport preferito senza la paura di recare danni al cuore ? dove posso rivolgermi per ulteriori visite, cosi' da poter avere anche un'altro parere ?
La ringrazio moltissimo per la sua gentile risposta
Risposta del medico
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Credo che sarebbe opportuno riprodurre in laboratorio o almeno registrare l’aritmia di cui le si lamenta in modo da fare almeno la diagnosi. Visto che lei conosce bene il tipo di attività che è in grado di scatenarla, sarebbe opportuno valutare un Holter o, anche meglio un ECG a 12 derivazioni come quello che si fa durante il test da sforzo, durante l’aritmia. In assenza della conoscenza del tipo di aritmia che lo sforzo provoca non mi sembra opportuno proseguire l’attività sportiva. Discuterei il caso con gli aritmologi che hanno eseguito lo studio elettrofisiologico.
Risposto il: 22 Gennaio 2007