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Buona sera dottore, mia madre(50anni) a marzo ha

buona sera dottore, mia madre(50anni) a marzo ha avuto un infarto, curato per circa un mese dal medico di famiglia con farmaci per il reflusso gastroesofageo,il 12 aprile è stata ricoverata in ospedale con diagnosi di IMA subacuto a sede anteriore complicato con angina post infartuale, malattia coronaria monovasale dell'arteria discendente anteriore e vasi minori trattata con Ptca sten sull'arteria discendente anteriore. in ospedale ef 30% alla dimissione 35%, la situazione è stazionaria... le hanno fatto PTCA stent sulle coronarie. è in terapia con: plavix per 6 mesi, cardioaspirina100mg, lansopeazolo 30 mg, congescor 2,5 mg, micardis 80 mg, eutirox 75 mg, furosemide 25 mg, luvion 50 mg, clopidogel. totalip 40 mg, ferrograd. il cardiologo le ha proposto una ventilografia e un ecg da sforzo, non è presto per esegurilo, in quanto all'ospedale dove le hanno eseguito la PTCA han detto che ci vorra circa 4 mesi per vedere i risultati. io sono laureanda in scienze infermieristiche, ma non ho mai visto casi di ricoverati per queste patologie...nel caso non basta la terapia medica per che interventi puo esser candidata? in attesa di una risposta invio cordiali saluti eleonora casella
Risposta del medico
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I motivi per effettuare una prova da sforzo possono essere molteplici, non ultimo quello di voler confermare la stabilità clinica a dati carichi lavorativi. Ovviamente durante e dopo la procedura si terrà conto della distanza dal precedente intervento di angioplastica. La ripresa o meno della funzione del cuore sinistro (FE), la sua forma, la presenza o meno di malattie alle valvole cardiache e l’eventuale presenza o assenza di ischemia a congrua distanza dalla PTCA, farà decidere per ilsolo trattamento farmacologico o quello chirurgico riparativo.
Risposto il: 04 Giugno 2008