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Buongiorno, le scrivo per avere informazioni sulla

Buongiorno, le scrivo per avere informazioni sulla Chemioterapia adiuvante successiva ad un intervento di gastrectomia totale. Mio padre (63 anni) ha recentemente subito un intervento ad intento radicale (asportazione totale dello stomaco + linfectomia estesa); l'analisi istologica di quanto é stato asportato ha condotto alla determinazione di uno stadio pT3 N3 (STOMACO: Adenocarcinoma gastrico di tipo diffuso a cellule ad anello con castone, G3, angio e neuroinvasivo, infiltrante la sierosa con Metastasi a due linfonodi perigastrici. Margine esofageo e gastrico esenti da localizzazione neoplastica/ TESSUTO ADIPOSO PERIGASTRICO della grande curva: metastasi da adenocarcinoma a cellule ad anello con castone a 18 su 33 linfonodi/ TESSUTO ADIPOSO PERIGASTRICO della piccola curva: metastasi da adenocarcinoma a cellule ad anello con castone a 4 su 27 linfonodi/ ). Volevo chiedere: In casi come quello di mio padre quale é il ruolo della chemioterapia adiuvante? Esiste un trattamento chemioterapico che dia migliori risultati rispetto agli altri? E’ provato che un trattamento con cisplatino (tipo PELF o ECF) sia più efficace di uno senza (tipo ELF)? Quale é il tempo minimo per poter iniziare la chemioterapia dopo l’intervento e quale é il range massimo di tempo entro il quale la chemioterapia va cominciata (max 4/6 settimane dopo l’intervento) per avere ancora effetto? La ringrazio moltissimo per le sue risposte.
Risposta del medico
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Il caso in esame è indubbiamente ad alto rischio di ripresa di malattia. Non esistono standard terapeutici condivisi (CT si/no, CT- RT). Gli schemi con Platino sembrano più attivi nella malattia metastatica e sono quelli più usati, quando possibile, in fase adiuvante. E’ opportuno iniziare quanto prima, considerando le condizioni cliniche del paziente.
Risposto il: 05 Luglio 2004