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Esperto Risponde

Egregio dottore, immagino che non sarà facile

Egregio dottore, immagino che non sarà facile dare una risposta alla mia domanda
ma spero che mi potrà dare almeno alcune informazioni. Mio medico non ama dare le spiegazioni, non parla molto con gli pazienti ed io, nonostante il fatto che mi rendo perfettamente conto della mia situazione mi sento molto confusa. Cercherò di descriverLe brevemente il mio caso, sono una donna di 53 anni e ad Ottobre scorso ho scoperto una Neoplasia al polmone sinistro. Le invio il referto della TAC, della broncoscopia e delle biopsie del lobo apicale sinistro che risultano negative. Sono stata operata il 05.11. 2003 senza ulteriori esami per accertare la natura della neoplasia. Mi viene effettuata la lobectomia inferiore sinistra con reimpianto del bronco lobare superiore. Dopo 15 gg. dall’intervento ritiro le biopsie – la diagnosi è IL MICROCITOMA. 25 gg. dall’intervento comincio la prima Chemioterapia, primi due cicli con cisplatino ma dopo il medico cambia perché non lo tolleravo, quindi 3 cicli successivi di carboplatino. In totale 5 cicli da 3 giorni. 7 Aprile ho cominciato la radioterapia. La mia domanda e questa – un mese dopo l’ultima chemioterapia, il medico mi prescrive
di effettuare gli esami di marcatori - NSE e CROMOGRANINA A. Vorrei precisare che né prima né dopo l’intervento ho fatto nessun marcatore specifico. Valori sono questi: NSE – 10,90 e CROMOGRANINA A – 193,05. Alla mia domanda, perché di questo valore così elevato, nessuno è in grado di darmi una risposta. Significa che il Tumore si sta riformando, oppure la chemio non ha funzionato, oppure già prima dell’intervento ci sono state le micrometastasi???? Quale può essere la causa?? Le allego 8 copie di referti, per capire meglio il mio caso. Vorrei anche sapere la sua opinione sull’intervento chirurgico nel mio caso, anche se come si usa dire “Quello che e fatto e fatto”. La maggior parte dei medici dice che è stato un grande errore intervenire chirurgicamente essendo un tumore sistemico e particolarmente aggressivo. La ringrazio moltissimo. Miluse.
Risposta del medico
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Il trattamento chemio-radiante nel microcitoma rappresenta una valida alternativa terapeutica all’intervento chirurgico dal momento che la neoplasia è abbastanza che mio e radio sensibile; l’intervento chirurgico è stato praticato a scopo diagnostico. Il fatto che attualmente si riscontrano livelli elevati di cromogranina potrebbe suggerire di indagare la presenza di una eventuale componente neuroendocrina. Presso il nostro ambulatorio di patologia oncologica polmonare è possibile prenotare una consulenza per una più precisa definizione dell’iter diagnostico-terapeutico.
Risposto il: 18 Maggio 2004