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Gentile dottore, mia madre (72 anni) è stata

Gentile dottore, mia madre (72 anni) è stata sottoposta nel nov '03 ad un intervento di quadrantectomia sx (10 anni dopo un analogo intervento al seno dx, dal quale risultò un Carcinoma T2. La Terapia seguita allora fu solo quella ormonale e per sei mesi). Dall'esame dei linfonodi (22) asportati assieme al tessuto neoplastico, per 1 solo c'è stata risposta positiva all'analisi istologica. Dopo la terapia radiologica (la chemio è stata esclusa per la preenza di una degenerazione maculare retinica), dallo scorso mese di aprile il CA125 ha fatto registrare tassi crescita esponenziali (da 30 a 310 alla fine del mese di agosto). UNA TAC, prima, ed una PET dopo hanno evidenziato "iperaccumulo di tracciante della pleura dell'emitorace sx e del segmento posteriore del lobo sup del plomone sx). Dall'esame citologico del liquido pleurico è risultato la presenza di cellule metastatiche. L'oncologo ha avviato, la scorsa settimana, un ciclo di chemio con il protocollo CMF, in quanto dall'ecocardiografia effetuata prima dell'inizio risutava una frazione di eiezione del 45% (ciò ha indotto l'oncologo ad escludere l'uso di farmaci specifici più efficaci, ma più aggressivi e,quindi, non sopportabili). Ieri, però, la seconda seduta non è nemmeno iniziata in quanto, dall'ECG risultava una Fibrillazione atriale, poi rientrata nelle successive 24 ore (dopo 1 giorno di ricovero). Domande: 1. sono stati i farmaci della chemio a determinare ciò? 2. Se si, è opportuno utilizzare altri farmaci diversi (e, quindi, ancor meno aggressivi e, quindi, meno efficaci)? O la situazione generale consiglia di evitare accanimenti terapeutici e di avviare cure palliative? Grazie per la Vs. attenzione.
Risposta del medico
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Per poter dare un parere bisognerebbe valutare attentamente la valutazione clinico-strumentale della paziente. Presso il nostro ambulatorio di patologia mammaria potrà prenotare una consulenza per una corretta definizione dell’iter terapeutico per sua madre.
Risposto il: 11 Gennaio 2005