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Esperto Risponde

Gentili dottori, sono una paziente della vs

Gentili Dottori, sono una paziente della Vs divione di epatologia diretta dal Prof. Ascione che ha contratto l'Epatite C. Nell'ultimo controllo, come in quelli precedenti, le mie analisi del Sangue compresa l'ecografia non hanno mai riscontrato alcun valore negativo anzi addirittura le mie Transaminasi sono sempre nei limiti. All'ultimo controllo effettuato il mese di giugno mi fu detto che era il caso di effettuare una biopsia epatica, ma poi controllando le mie transaminasi tutti i mesi ed essendo queste ultime sempre nella norma, i medici hanno cambiato idea e mi hanno detto che devo solo effettuare gli esami di routine ogni sei mesi. All'inizio sono stata contenta, ma poi mi sono posta una domanda: come è possibile che non debba fare alcun tipo di terapia e di biopsia pur avendo l'epatite C? E' possibile che avendo sempre i valori del sangue nella norma, tranne il ferro che è sempre molto basso, non debba fare nulla se non controllarmi periodicamente? Grazie per la Vs risposta in merito e buon lavoro. Paola.
Risposta del medico
Dr. Fegato.com
Dr. Fegato.com
E’ stato stimato che almeno il 20% dei soggetti cronicamente infetti con HCV hanno valori di aminotransferasi persistentemente normali. Questo gruppo di soggetti presenta una attività istologica epatica più lieve ed una minore progressione della fibrosi. La terapia in questi pazienti ha portato a tassi di risposta deludenti e sviluppo di picchi di aumento di aminotransferasi durante la somministrazione di interferone. Studi più recenti, da parte di Puoti e colleghi, forniscono tuttavia dei dati differenti: non è stata osservata nessuna differenza nella percentuale di danno istologico tra i pazienti con elevate ALT e quelli con valori persistentemente normali di ALT. Tuttavia, in assenza di altre indicazioni, tali come manifestazioni extra-epatiche, le persone in questa categoria sono da considerare da includere in terapia solo nel contesto di studi clinici controllati. Al presente, quindi, non è raccomandato che questi pazienti vengano sottoposti a terapia. Questa raccomandazione è, d’altronde, anche quella che emerge dalle 2 più importanti linee guida emesse negli ultimi anni dalla Associazione Americana per lo Studio del Fegato e dalla Associazione Europea per lo Studio del Fegato, e tuttora ritenute valide. Tali soggetti dovrebbero essere sottoposti soltanto a periodici controlli ogni 4-6 mesi oppure entrare in studi clinici controllati. Solo ampi studi controllati potranno fornire le risposte richieste in merito a questa questione tuttora “aperta”.
Risposto il: 04 Ottobre 2004