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Esperto Risponde

meccanismi che inducono cefalea

Mia madre ha forti mal di testa oramai sempre più frequenti. In regime di ricovero, è stata sottoposta ad aspirazione del liquor cefalo-rachidiano. Diagnosi: cefalea cronica! Non è stata prescritta terapia se non analgesica. Ad un anno dal ricovero, il dolore è diventato sempre più frequente. Sotto consiglio medico, ha effettuato una RM, ieri il referto::L’esame è stato eseguito sul piano assiale con sequenze SE T1 dipendenti e TSE DP e T2 pesate. L’indagine è stata completata con sequenze sul piano sagittale T2 dipendenti e con sequenze FLAIR sul piano coronale. In sede frontale e parietale e sottocorticale bilaterale e paratrigonale bilaterale si rilevano piccole aree di aumentato segnale, nelle sequenze a TR lungo, compatibili in prima ipotesi con esiti gliotici microfocali su base vascolare. Non si evidenziano alterazioni morfologiche e di segnale del tronco cerebrale e del parenchima cerebellare. Il sistema ventricolare ha normale morfologia e dimensione. Le strutture mediane risultano in asse. Regolari gli spazi cisternali. Lievemente dilatati appaiono gli spazi liquorali della convessità da note di atrofia corticale. Come reperto collaterale si rileva la presenza di pseudicisti da ritenzione del seno mascellare e sferoidale di destra. Potrei avere un vostro parere, suggerimento? Tra 15 giorni effettuerà visita neurologica.Grazie, sono un pò preoccupata!!
Risposta del medico
Dr. Massimo Barrella
Dr. Massimo Barrella
Specialista in Neurologia
Cara Signora, quel riscontro RM è un reperto così frequente, specie all'età di sua madre, che spesso si indovina già prima ancora di fare l'esame. E' semplicememnte l'espressione di vecchi e piccoli eventi ischemici (cioè di scarso efflusso di sangue in piccole porzioni del cervello), che si sono verificati durante la vita, senza che, evidentemente, abbiano assunto le caratteristiche di veri e propri ictus. La loro presenza indica tuttal'più la necessità di incrementare la prevenzione contro gli eventi cardiovascolari in generale, cioè le solite misure (fumo, peso corporeo, lipidi nel sangue, pressione arteriosa, ricerca di eventuali fonti di trombo-embolia, aggregazione piastrinica, ect). La cefalea non c'entra niente: il tessuto cerebrale è privo di terminazioni dolorifiche dirette, per cui se anche si viene a creare uno stato di sofferenza tessutale, non si avverte dolore. Il dolore del capo si avverte solo quando vengono stimolate le terminazioni delle membrane che avvolgono il cervello, cioè le meningi e questo succede quando vengono distese eccessivamente oppure irritate direttamente. Per esempio quando si verifica uin ictus molto grande che produce il rapido rigonfiamento di vaste aree di cervello, il paziente avverte una cefalea intensa. In molti tumori a crescita lenta, per cui la tensione sulle meningi si verifica molto gradualmente, il dolore alla testa può non sopravvenire se non in stadi terminali. Quindi, non c'è proprio da pensare che la cefalea di sua madre possa essere legata ala presenza di quelle piccole areole che certo non aumentano di molto la massa del cervello e soprattutto non crescono, nè rapidamente nè lentamente.
Risposto il: 17 Settembre 2010