E’ un argomento estremamente attuale è complesso quello che ci richiede. Prima di tutto è necessario che il donatore sia in buone condizioni cliniche, tali da poter sopportare un intervento chirurgico complesso. La mortalità segnalata in letteratura per il donatore è pari allo 0,6% (la tromboembolia costituisce il rischio maggiore). Le complicanze post-chirurgiche sono pari al 10% circa, in particolare sono segnalate complicanze biliari (fistole), emorragie che possono comportare il reintervento, infezioni a livello locale e generale, transitoria insufficienza epatica con ittero e laparocele (cedimento della parete addominale). Per quanto riguarda il ricevente, il paziente candidato a ricevere il trapianto di fegato da donatore vivente è iscritto nella lista di attesa ordinaria del Centro. Per tali pazienti non vi sono differenze di indicazione al trapianto e di procedure pre-trapianto rispetto agli altri candidati, eccezion fatta per il tempo in lista di attesa che è invece notevolmente ridotto. Il ricevente ed i possibili candidati alla donazione vengono ampiamente informati dei vantaggi e dei rischi di tale procedura. Nel caso in cui sia individuato un possibile candidato e vi sia l’accordo del paziente ricevente, la proposta di donazione e la decisione di procedere con la suddetta tecnica viene valutata durante una riunione multidisciplinare dell’equipe di trapianto epatico.