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Esperto Risponde

Problemi deambulazione e disartria ,esito risonanza magnetica enigmatico, ischemia o no?

Buongiorno, scrivo per mio padre. A dicembre , dopo una forte cura antibiotica per prostatite che ha provocato una grave disidratazione, accusa improvvisamente un capogiro e dopo di allora ha iniziato ad avere problemi:debolezza a braccio e gamba destra , difficoltà a reggersi in piedi con sicurezza, parla biascicando, e spesso prima del pranzo accusa annebbiamento vista. Assume da anni cardioaspirina perché dieci anni fa ha avuto uno stent. Ha eseguito Tac negativa, esame vista con lieve peggioramento e risonanza magnetica con il seguente esito: "si rilevano piccole aree di iperintensita di segnale nelle sequenze a Tr lungo in sede temporale iuxtacorticale e parietale peritrigionale dal lato sinistro ed in regione frontale sottocorticale bilaterale compatibili con esiti gliotici microfocali su base vascolare. Non si evidenziano alterazioni di segnale del.tronco celebrale e del parenchima cerebellare. Non apprezzabili aree di restrizione della diffusivita in DWI da riferire a lesioni ischemiche di recente insorgenza. Il sistema ventricolare ha normale morfologia e dimensione. Strutture mediane in asse. Regolari spazi cisternali e solchi corticali. Segni di mastoidite dal lato sinistro". Il neurologo pensa ad una ischemia ed ha dato una terapia con nimotop gocce ed Esito, ma miglioramenti impercettibili. È ischemia anche se la RM dice non ischemia recente?
Risposta del medico
Specialista in Neurologia e Fisiatria
In effetti, la RM depone per un pregresso ictus ischemico. Se sono passati alcuni mesi dall'esordio dei disturbi, evidentemente, la lesione visibile alla RM non è più "recente". Le alterazioni nelle sequenze in diffusione (DWI) dovute ad ischemia cerebrale sono tali solo per poche settimane. Concordo col parere del Neurologo. Sembrerebbe comunque opportuno un approfondimento diagnostico per meglio capire la causa dell'ictus ed instaurare la più opportuna terapia di prevenzione secondaria (studio dei vasi epi-aortici, valutazione cardiologica per escludere una eventuale embolia cardiogena, etc. etc.). Prof. Carlo Gandolfo - Neurologo.
Risposto il: 14 Marzo 2019