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Salve, mio padre ha 55 anni, soffre di diabete

Salve, mio padre ha 55 anni, soffre di diabete mellito e nell'agosto del 2004 ha avuto un infarto miocardico in sede anteriore. Questa la diagnosi di allora: cardiopatia ischemica. Evidenza angiografica di malattia ostruttiva di due vasi coronarici. PTCA su arteria interventricolare anteriore. A novembre di quello stesso anno la diagnosi era: PTCA e impianto di stent in coronaria destra. Al giorno d'oggi ha subito l'impianto di due stendt di cui uno medicato e uno no impiantati in seguito all'infarto; successivamente si è ritenuto opportuno intervenire sul secondo stendt introducendone un altro medicato. Allo stato attuale presenta un indice di EF pari al 42%. Mi chiedo: quali sono i rischi che corre mio padre? è da considerarsi pericolosa e rischiosa la possibilità di un quarto stendt? In attesa di un cordiale riscontro porgo distinti saluti
Risposta del medico
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sicuramente un paziente che ha già avuto un infarto è a rischio di altri eventi coronarici; questo rischio si può ridurre sia con “comportamenti” adeguati (non fumare, alimentazione con pochi grassi animali, fare attività fisica regolare, non essere in soprappeso) sia con farmaci attivi sulla prevenzione “secondaria” (antiaggreganti pistrinici, ACEinibitore, statina, betabloccante). Se si fa bene tutto questo, il rischio diminuisce sensibilmente, anche se non si azzera mai. Inoltre avere una disfunzione ventricolare , anche se solo moderata e non grave (EF 42%) dà anche un rischio di evolvere verso l’insufficienza cardiaca (anche in questo senso, ACEinibitori e betabloccanti sopno utili). Quanto agli stent, sono “terapeutici” perché ripristinano una normale circolazione coronaria, e non sono di per se un rischio; diverso è dire che – soprattutto subito dopo l’impianto – c’è un rischio di occlusione, acuta (trombosi) o cronica (restenosi); questo rischio si riduce usando una “doppia” antiaggregazione piastrinica (di solito aspirina e PLAVIX). In particolare, avendo gli stent medicati (che hanno minore rischio di restenosi, ma maggiore di trombosi, è necessario usare il PLAVIX molto a lungo, almeno un anno, ma forse anche di più.
Risposto il: 19 Febbraio 2008