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Salve. mio padre ha subito negli ultimi 8 anni 3

Salve. Mio padre ha subito negli ultimi 8 anni 3 INTERVENTI al cuore, uno di sostituzione valvole mitralica e aortica per insufficienza a tali valvole, poi l'anno scorso per combattere fibrillazioni frequenti gli è stato impiantato un pacemaker-defibrillatore di nuova generazione. Dopodichè ultimamente gli è stata praticata la ablazione Atrio ventricolare per eliminare le fibrillazioni. Ora sta sempre male e non sappiamo più cosa fare... Si sente mancare e gli manca il respiro sempre più di frequente. Ha mani e piedi gonfi. Se potete indicarci un modo per farlo stare bene ve ne sarei grato inquanto non fanno altro che dirci che non si può fare nulla, ma so che in Italia siamo i migliori nel campo cardiologico. Cosa consigliereste, un trapianto? Diciamo che ci vuole una certa biocompatibilità se non sbaglio. Nel caso di Cuore disponibile compatibile con mio padre e con nessun altro gli farebbero il trapianto anche se ha 66 anni? Vi sarei grato immensamente se mi contattaste o via email o al mio numero di cellulare. Sono davvero disperato. Il mio numero di cellulare è 3481314255. Grazie anticipatamente per qualsiasi suggerimento o consiglio. Marco.
Risposta del medico
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La prima cosa è verificare tramite ecocardiografia (transtoracica e/o transesofagea) il corretto funzionamento delle protesi. In secondo luogo verificare la presenza di insufficienza rilevante della valvola tricuspide, che eventualmente andrebbe corretta chirurgicamente (anche se i risultati chirurgici su tale valvola non sono sempre dei migliori). In terzo luogo se lo scompenso dipende da una riduzione importante della contrattilità del ventricolo sinistro, andrebbe aggiornato il pace-maker portandolo ad una stimolazione biventricolare (è noto che la stimolazione a partenza dal ventricolo dx peggiora la funzione del ventricolo sinistro). Se neppure questo, in presenza di una terapia medica massimale ottimizzata, è in grado di migliorare la situazione, si può porre indicazione al trapianto. Il limite di età anagrafica è importante, ma non proibitivo in caso di 66 anni; quello che invece è fondamentale è che le condizioni biologiche generali siano accettabili e che non siano presenti altre patologie (tumori, diabete insulino trattato, vasculopatia periferica diffusa, etc) che rappresentano controindicazioni assolute al trapianto.
Risposto il: 10 Ottobre 2005