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Salve, sono simonetta ho 44 anni e fin dai 18

Salve, sono Simonetta ho 44 anni e fin dai 18 (primo episodio) inaspettatamente il mio Cuore parte ad una velocità di circa 210 battiti al minuto, la durata dell'episodio è di 2 ore (le ho cronometrate minuto più minuto meno) e la frequenza tra un episodio e l'altro è di circa 6 mesi. All'insorgere del primo episodio a 18 anni ho effettuato tutta una serie di esami (elettrocardiogramma, holter, Ecocardiogramma, scintigrafia, e altro) al termine i medici mi hanno riferito che era un problema di Ansia e nervosismo, di smettere di prendere caffè e fumare. Insomma non c'era nessun problema legato al funzionamento del cuore e del suo sistema. Successivamente durante un episodio mi sono recata in ospedale, mi sono stati somministrati dei farmaci e fatte delle manovre per normalizzare il ritmo, niente da fare fino a che non sono passate le 2 ore il battito non si è normalizzato. Dopo di che "mi sono messa il cuore in pace" e devo dire che ho passato circa 5 anni senza avere episodi. Poi verso i trentacinque, si ricomincia con una cadenza di una volta all'anno a volte due. In questi anni ho convissuto con questi episodi. Con l'esperienza sono riuscita a sensibilizzare l'ascolto del mio corpo e a capire anticipatamente l'arrivo degli episodi e a volte respingerli con tecniche di respirazione e rilassamento. Ora vi scrivo perché credo sia giunto il momento di pensare al fatto che forse invecchiando il mio cuore potrà sempre meno sopportare tutto ciò. Cosa mi consigliate? A livello di esami da effettuare e presso quale centro? (io sono di Rimini) Inoltre o sentito parlare di un "macchinetto" che si pone sotto pelle e che interviene in casi di questo genere per ristabilire il normale battito. Ammetto di non essere stata per nulla esauriente soprattutto sul piano tecnico-specialistico, ma vi sto scrivendo senza neanche avere riguardato la mia cartella degli esami e di getto. Ho cercato di ricostruire la mia storia con un cuore ballerino. Grazie per l'attenzione. Simonetta.
Risposta del medico
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Cara Simonetta, dal suo racconto sembra che Lei sia affetto da tachicardia parossistica sopraventricolare. Si tratta di una aritmia legata a un cortocircuito elettrico all’interno del cuore legato a un piccolo difetto del sistema elettrico cardiaco. Si tratta di una aritmia di per sé non particolarmente pericolosa, ma certamente molto fastidiosa e soprattutto recidivante. Se non si riesce a registrare l’elettrocardiogramma durante la crisi, l’unico modo per fare la diagnosi è lo studio elettrofisiologico. Si rivolga all’ospedale di Rimini presso la Cardiologia. La terapia guaritiva è l’ablazione transcaetere che dà ottimi risultati, non è dolorosa, si fa senza anestesia e ha rare complicanze. L’alternativa è prendere farmaci a tempo indeterminato, senza garanzia di efficacia.
Risposto il: 15 Marzo 2005