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Esperto Risponde

Sbalzi di umore

Mi rivolgo a voi per per un consiglio in merito al comportamento da adottare con una collega che ha subito circa 10 anni fa un intervento per la rimozione di un Tumore al cervello. Alcuni mesi fa, nell'ambito delle attività aziendali, sono stato inserito in un gruppo di lavoro del qual fa parte anche la collega in argomento la quale ha comportamenti illogici e irrazionali: cambia repentinamente umore, passando dalla gioiosa allegria a vera e propria tristezza, quasi sempre accompagnata da atteggiamenti di immotivata irrascibilità, che sfocia spesso nell'aggressione verbale. Alcune volte è evidente che fa fatica a ricordare eventi che altri hanno invece bene a mente. Questo crea ovvi problemi relazionali e di lavoro. Gli altri colleghi la considerano semplicemente una rompiscatole e, se possono, la evitano. Io ho cercato fin dall'inizio di stabilire, per quanto difficile, un rapporto di comunicazione serenza, in quanto ho la sensazione che dietro questi comportamenti ci sia qualcosa di più di un semplice "caratteraccio". Il risultato è stato che, nei momenti di crisi, mentre con gli altri ha un comportamento brusco e aggressivo, tratta me con riguardo, nel senso che mi allontana finché non è passata la crisi e poi si scusa per il suo strano modo di fare, del quale ha peraltro coscienza e che spiega dicendo "io sono fatta così e mi accetto come sono". Trovandomi totalmente disorientato, all'inizio ho pensato alla presenza di un disturbo bipolare o magari, a problemi alla Tiroide ma, poi, lei, in uno dei momenti di umore sereno ha fatto cenno alla trascorsa malattia, evidenziando peraltro che non ha lasciato strascichi. Nonostante la buona volontà, i suoi comportamenti mi condizionano molto, anche perchè ci è stato affidato un lavoro che dobbiamo svolgere insieme. Mi rendo conto che, ormai, arrivo in ufficio chiedendomi quale sarà l'umore di Valeria (nome di fantasia) nel corso della giornata e quante volte cambierà. Sento anche che la pazienza è spesso agli sgoccioli. Sapere se tali comportamenti possono essere posti in relazione con una Patologia specifica mi può aiutare a considerarla come una persona malata e, come tale, più bisognosa di comprensione e pazianza. Vi ringrazio anticipatamente per i vostri preziosi consigli.
Risposta del medico
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Innanzi tutto complimenti per la sensibilità umana dimostrata in questa sua lettera. Non è chiaro lo specifico problema oncologico trascorso ma è verosimile che ci si trovi di fronte un esito (psicologico e postchirurgico, forse post-radioterapico) piuttosto che un vero e proprio stato morboso (molto improbabile la persistenza del tumore o la sua ripresentazione); gli esiti di questo tipo hanno una grande possibilità di recupero, dipendente essenzialmente dalla valenza e dallo spessore umano dell’ambito affettivo-relazionale in cui si vive (famiglia, amicizia, relazioni sociali e lavorative). La capacità di lavorare in équipe prevede anche la presa in carico di situazioni difficili e il puntare sui punti di forza che ogni persona ha, magari nascosti sotto una superficie scabrosa.
Risposto il: 13 Giugno 2006