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Sono la moglie di un pazinete di 35 anni affetto

Sono la moglie di un pazinete di 35 anni affetto da Displasia ventricolare destra diagnosticata 2 anni fa; 2 anni fa gli è stato impinatato un Defibrillatore non essendo possibile effettuare ablazione. Successivamente ha avuto a distanza di sei mesi l'uno dall'altro 2 episodi di IMA non Q durante i quali il valore degli enzimi si sballava. Il problema degli IMA sembra risolto perchè da un anno non si è più verificato dopo l'assunzione del farmaco CUMADIN per diluire il sangue, i medici di Asti in cui è in cura sostengono che si trattasse di trombi per cui necessario diluire il sangue. A distanza di 3 anni dall'impianto del defibrillatore (un anno fa gli è stato sospeso il cordarone) ha avuto in questo periodo tantissime tachicardie, ora è ricoverato per questo problema, i medici non vogliono prescrivergli il cordarone perchè soffre di ipertiroidismo. Desidererei tanto sapere se la causa di queste tachicardie è la displasia, che tipo di malattia è, se ci sono rimedi, se è degenerativa o con l'età tende a fermarsi. Vorrei sapere qualcosa sulla displasia, visto che i medici in cui è in cura mi parlano solo di tessuto adiposo che entra nel ventricolo destro, eventuali centri in cui sono più specializzati per questa malattia (ora siamo in cura ad Asti). Spero proprio che vogliate darmi una risposta sincera perchè così non posso più vivere, se posso avere in futuro con mio marito, se dovessi avere un figlio se rischia lo stesso problema. Sono disperata aiutatemi. Vi ringrazio tantissimo.
Risposta del medico
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La displasia aritmogena del ventricolo destro è una malattia degenerativa nella quale una parte del muscolo cardiaco del ventricolo destro viene sostituito, come le è già stato spiegato, da tessuto adiposo e da tessuto fibroso. Questa disomogeneità (presenza di tessuti diversi l’uno accanto all’altro) è il substrato che favorisce il manifestarsi delle aritmie. L’evoluzione della malattia non è facilmente prevedibile ed ogni caso fa storia di per sé. Mi sembra che suo marito sia stato trattato nel migliore dei modi (Asti è un centro aritmologico ben noto). L’ipertiroidismo è una controindicazione al proseguimento di una terapia con Amiodarone e si può sperare che la cura dell’ipertiroidismo, che favorisce le aritmie, conduca ad un miglior controllo della situazione. Se, anche per motivi psicologici, lei vuol sentire un altro parere le segnalo la Cardiologia dell’Università di Padova, che ha scoperto la malattia ed ha grande esperienza al riguardo.
Risposto il: 04 Luglio 2005