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Esperto Risponde

vicinanza emotiva, scelta consapevole, supporto psicologico

Buongiorno, a mio fratello lo scorso anno è stata diagnosticata la MCS,ossia sensibilità chimica multipla che tradotto è l'impossibilità di una persona a tollerare un dato ambiente chimico o una classe di sostanze chimiche.Mio fratello ha 30 anni e dopo tutta una serie di esami di vario tipo ad alti costi,compreso il test del DNA che ha dato esito positivo viene seguito dal professor Giuseppe Genovesi,professore del Dipartimento di fisiopatologia medica, Università La Sapienza, Roma, e presidente della Società italiana di PsicoNeuroEndocrinoImmunologia (PNEI): anatomia, fisiologia, patologia. . Ora vive stabilmente a Roma,non riesce a lavorare,ad avere una vita normale perchè gli odori esterni gli provocano fastidio.. Non se la sente di tornare a vivere in Sardegna,dove avrebbe l'appoggio della famiglia,sua residenza,perchè si sente più tutelato in una regione dove gli possono dare sostegno medico. Si è iscritto ad un'associazione di persone che come lui condividono la MCS,e tramite l'associazione ha conosciuto delle ragazze con le quali pensa di andare a vivere per dividersi le spese..la difficoltà maggiore stà a trovare un alloggio idoneo,nel senso che preferibilmente si dovrebbe optare per la montagna,perchè l'aria di città non è salubre;nell'abitazione non devono essere presenti mobili per una questione di odori,la casa non deve avere campi coltivati tutto intorno..in poche parole isolamento totale!I miei genitori,come si può ben capire,sono molto allarmati,angosciati ed impotenti di fronte a tutto questo..soprattutto tutti noi siamo impreparati..come possiamo aiutarlo? Grazie Manuela
Risposta del medico
Dr. Alberto D'Argenio
Dr. Alberto D'Argenio
Specialista in Psichiatria e Psicologia e Psicoterapia

Cara Emanuela, anzitutto mi scuso per il ritardo nella risposta dovuta a motivi essenzialmente informatici, Siete in una situazione molto delicata anche perchè non molto si può fare in termini pratici per suo fratello, data la particolarità della sua patologia, riguardo alla quale comunque fossi in suo lui, senza sottopormi ad altri esami, sentirei almeno un altro parere, magari all'estero, se non l'ha gia fatto. Suo fatello ha bisogno di compiere una scelta libera, ovvero consapevole, in altre parole deve capire se andare a vivere così lotano dal mondo è una scelta maturata o cela semplicemente l'esigenza di " vedere" quotidianamente che esistono altre persone che hanno il suo problema per serntirsi meno solo. Quindi fatelo riflettere su questo aspetto, ma rispettate poi la sua scelta finale qualunque essa sia, ricordando che comunque si può sempre tornare sui propri passi nella vita.  In altre parole , pur se geograficamente lontani, deve sentirvi vicini ma non intrusivi, Alla luce di  quanto detto comunque sia suo fratello che voi familiari avete certamente bisogno di un supporto psicologico per affrontare questa vicenda tanto insolita quanto dolorosa, avolte parlare con un estraneo, una figura terza che è al di fuori delle dinamiche familiari, può aiutare molto e dare lucidità nelle valutazioni. Mi tenga al corrente degli sviluppi. La saluto cordialmente. A. D'argenio

Risposto il: 07 Giugno 2012