Logo Paginemediche
  • Programmi
  • Visite
  • Salute A-Z
  • Chi siamo
  • MediciMedici
  • AziendeAziende
A tavola ampio spazio agli ortaggi bianchi

A tavola ampio spazio agli ortaggi bianchi

Funghi, cipolle, cavolfiori: uno studio americano promuove il consumo degli ortaggi di colore bianco, fonte preziosa di fibre e nutrienti.

Mangiare ortaggi tutti i giorni è un vero toccasana per la salute e siamo abituati ormai a pensare ai vari tipi di verdure classificandole in base ai loro colori. Nel nostro immaginario crediamo che un ortaggio è tanto più salutare quanto più è colorato.

E invece i nutrizionisti della Purdue University statunitense hanno condotto una revisione finalizzata a ridare onore alle verdure di colore bianco, immeritatamente finite nel dimenticatoio nel gran fiorire delle 'diete a colori'.

Funghi, cipolle, rape, cavolfiori e non ultime le patate vengono spesso trascurate dal punto di vista nutrizionale e invece rappresentano a pieno diritto una fonte preziosa di importanti Nutrienti.

Connie Weaver, a capo del gruppo di studiosi nordamericani, spiega che il colore non è un elemento Predittivo del valore nutritivo di un ortaggio e promuovere il valore degli ortaggi bianchi significherebbe favorire un maggiore consumo di ortaggi, dal momento che spesso proprio le verdure bianche costano meno rispetto alle altre (è il caso delle patate).

Secondo quanto evidenziato dai ricercatori, gli ortaggi bianchi sono ricchi di fibre e micronutrienti che possono ridurre il rischio di tumore, ma apportano anche buone quantità di potassio e magnesio. Inoltre le patate sono ricche di vitamina C, ma anche di vitamina B ed oligoelementi. Sono a basso contenuto di grassi ed apportano energia a lento rilascio.

Anche il cavolfiore è un ortaggio prezioso, spiega Alison Hornby, della British Dietetic Association: il suo mix di micronutrienti riesce a svolgere una particolare azione preventiva nei confronti del cancro, ha un basso contenuto di grassi ed è ricco di fibre e Vitamine, che tuttavia si disperdono nell’acqua. Quindi meglio cucinarlo al vapore o mangiarlo crudo.

Ultimo aggiornamento: 05 Febbraio 2016
2 minuti di lettura
Commento del medico
Dr. Alessio Franco
Dr. Alessio Franco
Specialista in Dietistica

Come già sostenuto in precedenti articoli, in tavola bisogna portare il colore, specialmente quando si parla di frutta e verdura. Questo però non vuol dire che bisogna disprezzare il 'bianco'.

Gli ortaggi bianchi hanno anch’essi numerose proprietà e devono far parte della nostra tavola. Sempre più studi dimostrano come queste verdure siano efficaci contro ictus e infarti, proprio per le loro capacita ipocolesterolemizzanti e per l’alto contenuto in fibra.

Per quanto riguarda gli sportivi, gli ortaggi bianchi sono ricchi di sali minerali e principalmente potassio e magnesio, questi ultimi sono tra i principali ingredienti degli integratori salini che troviamo in commercio. Un soggetto che pratica un’attività sportiva in modo regolare, ha bisogno di reintegrare le perdite idrosaline causate dalla sudorazione. Infatti il sudore è composto principalmente da acqua, sodio, potassio e magnesio.

Uno sportivo con un’alimentazione che comprende un consumo giornaliero di frutta e verdura tra cui gli ortaggi bianchi, non dovrà, se non in condizioni climatiche particolarmente avverse, utilizzare bevande specifiche. Un’attenzione particolare va riservata alle patate, molto ricche di potassio e magnesio, le quali vanno assunte con moderazione e non devono essere utilizzare alla stregua delle altre verdure, ma in sostituzione di quei cibi ricchi in amidi (pane, pasta, riso, cereali ,ecc) in quanto hanno un maggior apporto in carboidrati ed un più alto indice glicemico.

Per concludere vorrei far notare come spesso si cada in errore su quali siano gli ortaggi bianchi, tra questi frequentemente si includono, asparagi, sedano e finocchi. In realtà queste verdure se fossero lasciate crescere liberamente, acquisterebbero un bel colore verde. Esse infatti vengono sottoposte a dei processi che ne limitano l’esposizione ai raggi solari, in modo da impedire la produzione di clorofilla. Questa tecnica chiamata 'eziolamento' permette al prodotto di essere più croccante e meno amaro, ma ne limita le proprietà nutrizionali.

L’hai trovato utile?

Condividi

Iscriviti alla newsletter di Paginemediche
Unisciti ad una community di oltre 50mila persone per ricevere sconti esclusivi e consigli di salute dai nostri esperti.
Ho letto l'Informativa sulla Privacy e acconsento al trattamento dei miei dati personali